Catania – Bilanci, via libera al fotofinish nel “Consiglio dei veleni”

CATANIA – Alla fine il parere favorevole dei revisori dei conti del Comune di Catania è arrivato e i bilanci consolidato ed economico-patrimoniale sono stati votati dall’assemblea cittadina. Durante l’ultima seduta dell’anno, sebbene con numeri risicati, in seconda convocazione e con il parere favorevole dei revisori arrivato sul filo di lana della seconda giornata di convocazione, i due emendamenti della giunta hanno quindi ricevuto il via libera permettendo l’assunzione dei Puc, i precari storici del Comune, e di rinnovare i contratti ai dirigenti a tempo determinato.
 
I documenti sono stati al centro dell’attenzione negli ultimi giorni perché bocciati seccamente dai revisori dei conti del Comune e quindi modificati e rimodificati. Profonde le polemiche scatenate. Un atto spiegato in aula dall’assessore al ramo Salvatore Andò, che ha voluto soffermarsi anche sulle motivazioni del documento stesso. “Con il decreto legislativo 118, il sistema contabile è stato profondamente modificato. Ha disciplinato le regole relative al bilancio consolidato trovando uno schema contabile che potesse essere utile per tutti gli enti locali e la contabilità economico-patrimoniale è alla base del bilancio consolidato”, dichiara.
 
Si tratta di due documenti che aggregano i numeri del proprio bilancio con quelli dei bilanci delle società controllate o partecipate allo scopo di avere una rappresentazione complessiva del patrimonio, ma che hanno solo carattere conoscitivo. Sono essenziali per conoscere lo stato del Comune ma, come specifica Andò, “non incidono sull’attività amministrativa dell’ente”.
 
Secondo quanto sottolinea l’assessore “azioni, obiettivi e missioni oggetto del documento unico di programmazione, che hanno trovato la loro declinazione all’interno del bilancio economico – e che a luglio ha avuto il parere positivo dei revisori dei conti – non subiscono nessuna variazione, non ci sono impegni di spesa”, sostiene.
 
Vincolanti o no, i documenti sono necessari e come spesso avviene a Catania sono stati votati con carattere d’urgenza, senza che i consiglieri abbiano davvero avuto il tempo di leggerli. Non solo. La seduta è iniziata in ritardo perché agli emendamenti che modificano la delibera di giunta come richiesto dai revisori, è stato aggiunto un sub emendamento che però ha avuto parere positivo con ulteriori chiarimenti solo in corso di seduta.
 
Diverse le polemiche in aula. In molti hanno definito paradossale la presentazione di una delibera così importante nonostante la scarsa chiarezza della documentazione. Nicolò Notarbartolo, che come sempre non le ha mandate a dire all’amministrazione, ha snocciolato diverse perplessità in ordine alla affidabilità dei documenti contabili, soprattutto in relazione alle partecipate. Incomprensioni che lo hanno portato ad annunciare le sue dimissioni dal Partito democratico.
 
Manlio Messina non è stato certo da meno. “Volete nascondere le nefandezze fatte in questi quattro anni e mezzo e fino all’ultimo siete stati salvati da dei revisori dei conti forse un po’ remissivi. Basta leggere il sub emendamento per capire che non c’è nulla di quello che chiedevano i revisori”, ha affermato in aula.