La vergogna degli stipendi d’oro all’Ars, il QdS lo denuncia da 7 anni

PALERMO – Su quanto si guadagna all’interno del Palazzo dei Normanni, sede dell’Assemblea regionale siciliana, è stato scritto di tutto, soprattutto nelle ultime settimane, in seguito alla polemica Micciché-Figuccia. Molti quotidiani locali soltanto adesso hanno acceso i riflettori su una vergogna che il QdS invece denuncia da anni, così come documentato dalle numerose inchieste pubblicate.
 
Un tempo, tra l’altro, tutte le voci sugli emolumenti venivano adeguatamente tenute nascoste, poi, con l’avvento della normativa sulla trasparenza delle amministrazioni pubbliche, l’Ars è stata “costretta” ad adeguarsi, pubblicando in un’apposita sezione sul sito ufficiale, anche se sono necessari ulteriori aggiornamenti.
 
Già nel maggio del 2013 il Quotidiano aveva pubblicato un’inchiesta sui costi dell’Ars, titolando che il commesso guadagnava 101 mila euro all’anno (Leggi qui), con 24 anni di anzianità e 16 mensilità, mentre un pari grado al Consiglio della Lombardia guadagnava al massimo 40 mila € superando selezioni biennali. A quel tempo il costo annuo medio di ciascun dipendente Ars era di 150.448 €, mentre quello del dipendente del Consiglio della Lombardia era di 54.054.
 
E da sempre abbiamo sottolineato che l’equiparazione al Senato dell’Ars è avvenuta con una semplice legge regionale che Palazzo dei Normanni ha approvato nel lontano 1965 (l.r.n. 44) e che non si tratta di una legge costituzionale, ma anche se fosse, sarebbe opportuno affrontare il percorso per modificarla e staccarsi dal Senato per adeguarsi ai consigli regionali di tutta Italia.
 
Leggi anche: "Ars: al commesso stipendi da prefetto" (articolo del 13 maggio 2010)