Province, Musumeci: “Bisogna potenziarle”

PALERMO – L’ente intermedio delle Province torna alla ribalta: il Presidente della Regione Musumeci ne ha promesso il rafforzamento. “Restiamo convinti della necessità di potenziare le ex Province – ha detto il Governatore – decentrando competenze finora gestite dalla Regione. La Regione deve occuparsi di pianificazione, di controllo e di legiferare e deve intervenire solo quando lo impongono situazioni di particolare necessità. I giocatori sul territorio devono essere gli enti locali, le ex Province, i comuni, i soggetti privati comunque organizzati nel rispetto della legge”.
 
Altro che smantellarle, le Province avranno così maggiori competenze rispetto a quelle previste dalla legge 9 del 1986. Musumeci ha riaffermato la bontà dell’elezione diretta del Presidente della città metropolitana, “Che non può essere il sindaco della città capoluogo, e del presidente del libero consorzio dei comuni, come una conquista della democrazia alla quale non si può e non si deve rinunciare. Bisogna togliere alle segreterie dei partiti il compito di lottizzare i vertici delle Province”. E detta la ricetta: “Possiamo fare a meno degli assessori. Possiamo creare delle assemblee elettive senza gettone di presenza e senza indennità”.
 
Musumeci ha aggiunto che il decentramento delle competenze non ha alcun costo aggiuntivo poiché la competenza si trasferisce assieme ai costi. Il Governatore in precedenza è stato presidente della provincia di Catania ed ha sottolineato che già l’ente si occupava di molti settori, dall’edilizia scolastica superiore alle attività promozionali sul territorio, al trasporto dei disabili, alla manutenzione delle strade. “Da quando si è messo in discussione il valore delle Province sappiamo come è finita -ha detto Musumeci – Basta andare in giro e rendersi conto del danno che ha provocato quella folle rivoluzione inventata in uno studio televisivo romano che, poi, è stata sconfessata dal oltre il 60 per cento degli elettori italiani”.

Di fatto in questi ultimi anni le Province sono state svuotate della loro veste diventando un semplice stipendificio. Ben venga quindi una riforma che preveda nuovamente un ente intermedio tra Comune e Regione, ma che operi fattivamente sul territorio e al servizio dello stesso. Il governatore ha aggiunto che in attesa di conoscere l’esito del ricorso presentato, dopo l’impugnativa del Consiglio dei ministri, auspica che: “Il Parlamento possa comunque accelerare la modifica delle legge vigente in materia almeno di competenze dell’ente intermedio”.