Eurozona, stime positive. Pil dato ancora in crescita

BRUXELLES – L’economia nell’area dell’euro è attesa crescere su “ritmi sostenuti”. È quanto emerge dall’Euro zone economic outlook su dati Eurostat, Istat, Kof. Nel quarto trimestre 2017 e nel primo trimestre 2018 il Pil aumenterà del 2,4%, il tasso di crescita più alto registrato dal 2007. Complessivamente l’espansione economica nell’area dell’euro dovrebbe proseguire a un ritmo relativamente costante nel breve termine (+0,6% nel quarto trimestre 2017 e primo trimestre 2018, +0,5% nel secondo trimestre 2018).
 
Nel quarto trimestre 2017 e nel secondo trimestre 2018 l’inflazione nell’area dell’euro si attesterà all’1,4% mentre nel primo trimestre l’aumento sarà più debole (+1,2%), condizionato dall’intensità degli aumenti dei beni alimentari ed energetici verificatisi lo scorso anno. L’aumento di liquidità sui mercati finanziari potrebbe favorire comportamenti a rischio da parte degli operatori aumentando la volatilità e l’incertezza.
 
La crescita, secondo quanto rileva l’outlook, è stata sostenuta dall’espansione degli investimenti mentre il consumo privato è aumentato a un ritmo inferiore rispetto ai trimestri precedenti, influenzato dalla debolezza degli acquisti delle famiglie. Anche la domanda estera ha fornito un contributo positivo.
 
Nel dettaglio, la produzione industriale (escluso il settore delle costruzioni) è aumentata dell’1,1% nel terzo trimestre 2017, a un ritmo leggermente inferiore rispetto al secondo trimestre 2017.
 
L’aumento del terzo trimestre è stato trainato dalla produzione di beni strumentali fortemente legati alle dinamiche degli investimenti. La fiducia delle imprese manifatturiere si mantiene elevata indicando il proseguimento della fase espansiva anche se su ritmi più contenuti. La produzione industriale è prevista crescere dello 0,9% nel quarto trimestre 2017, dello 0,8% in T1 2018 e dello 0,7% in T2 2018.
 
Nel terzo trimestre 2017 l’indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) è aumentato dell’1,5% su base annua sostenuto dall’incremento dei prezzi dell’energia. Nell’orizzonte di previsione l’inflazione si manterrà sui ritmi analoghi anche se nel confronto con l’anno precedente sarà necessario tenere conto dei forti aumenti dei beni energetici e alimentati segnati in T1 2017. Nel complesso l’incremento dei prezzi sarà dell’1,4% nel quarto trimestre 2017 e in T2 2018 mentre in T1 2018 gli effetti stagionali comporteranno una decelerazione (+1,2%).
 
Successivamente la ripresa economica dovrebbe implicare un graduale aumento dei tassi di inflazione. La previsione si basa sull’ipotesi tecnica che il prezzo del petrolio del Brent rimanga stabile a 67 Usd al barile e che il tasso di cambio Usd/euro sia costante al livello di 1,20 lungo tutto l’orizzonte di previsione.