Programmi Ars: cominciato il lavoro in commissione Bilancio

PALERMO – Riprendono questo pomeriggio i lavori dell’Assemblea regionale siciliana, ma non c’è un vero e proprio ordine del giorno, sono previste solo alcune comunicazioni. Dal giorno dell’insediamento si sono svolte per ora solo sedute parlamentari dedicate ad atti obbligatori, come la elezione dei componenti del Consiglio di presidenza e delle Commissioni legislative, oltre alle dichiarazioni programmatiche del Presidente.
 
È invece cominciato il lavoro nelle commissioni, in particolare in commissione Bilancio dove si sono svolte le audizioni degli assessori regionali alla formazione professionale Roberto Lagalla e all’Agricoltura Edgardo Bandiera. Entrambi hanno relazionato sullo stato di attuazione della programmazione regionale (articolo 50, legge regionale n. 9/2009 e s.m.i.). La relazione dell’assessore Lagalla non è piaciuta al deputato cateno De Luca, presidente del gruppo Misto e componente della commissione Bilancio. “Non sappiamo quale sia l’obiettivo che il Governo ha rispetto all’utilizzo di queste importanti risorse che sono complessivamente di oltre 1,5 miliardi di euro fra il 2014 e il 2020 – ha detto De Luca – Corriamo il rischio – di una spesa appiattita sull’eredità ricevuta dal passato, soprattutto, rispetto alla Formazione, con la legge 24”.
 
Sui bandi per l’agricoltura emanati nelle ultime settimane De Luca ha sottolineato che “è urgente che il Governo agisca con responsabilità”. De Luca afferma che gli stessi sono senza copertura finanziaria. “Si tratta di bandi per circa 70 milioni di euro, di cui 6 milioni a carico della Regione non ancora previsti, con decine di potenziali beneficiari impegnati a preparare progetti che potrebbero essere del tutto inutili”. L’Ars avrà tempo fino alla fine di marzo per approvare il bilancio, avendo stabilito tre mesi di esercizio provvisorio. Ma i lavori di preparazione, discussione ed approvazione del documento finanziario dovranno tenere conto della sospensione che verrà accordata per il periodo elettorale per affrontare le elezioni nazionali. Uno stop che non ci voleva per il Palazzo dei Normanni proprio adesso che la macchina era pronta a partire.