Startup innovative, in Sicilia il 5% d’Italia

PALERMO – Le startup nazionali hanno superato abbondantemente le 8 mila unità (8.391) e coinvolgono ormai più di 45 mila persone, fatturando 760 milioni di euro. Di queste soltanto il 5% si trova in Sicilia, settimo dato nazionale. I numeri, aggiornati al 2017, sono stati diffusi mercoledì scorso dal ministero dello Sviluppo economico nella 14a edizione del rapporto trimestrale sui trend demografici e le performance economiche delle startup innovative.
 
A colpire è la straordinaria tendenza di crescita, emblema di una grande vitalità del settore. Nell’ultimo trimestre dello scorso anno sono cresciute di 460 unità e sono più di un migliaio rispetto al 30 giugno.
 
La stima dei lavoratori coinvolti nel settore, considerando che al 30 settembre dello scorso anno c’erano 42.247 persone tra soci e addetti, andrebbe tarata sugli oltre 3 mila soci in più registrati tra settembre e dicembre, e quindi “si può affermare con certezza che, quando saranno disponibili i dati sul numero di dipendenti per il quarto trimestre 2017 (trasmessi con tre mesi di ritardo rispetto all’effettiva rilevazione), il personale complessivamente impiegato dalle startup – si legge nella nota diffusa sul sito del ministero dello Sviluppo economico – avrà ampiamente superato quota 45.000”. Un anno fa questo dato era inferiore di oltre 10 mila unità.
 
I parametri di bilancio, registrati per l’anno fiscale 2016 e disponibili solo per il 60% delle startup – “una quota significativa delle startup attualmente iscritte ha completato il proprio primo esercizio solo a fine 2017”, hanno spiegato dal ministero – evidenziano un valore della produzione medio abbastanza contenuto, pari a circa 155 mila euro, che risulta essere “fisiologico presso realtà di recente costituzione”. Nel complesso le startup innovative attualmente iscritte hanno “espresso nel 2016 un fatturato complessivo considerevole: 761.450.401 euro, oltre 35 milioni in più rispetto a tre mesi fa”.
 
Le startup, inoltre, investono di più, in quanto “il rapporto tra immobilizzazioni e attivo patrimoniale risulta infatti pari al 27,24%”, cioè 8 volte più elevato rispetto alla media registrata nelle società di capitali tradizionali.
 
La distribuzione geografica conferma la straordinaria predisposizione della fascia settentrionale del Paese. Una su quattro si trova in Lombardia, una regione che presto supererà quota 2 mila imprese iscritte (attualmente quasi 1.400 solo a Milano e aree limitrofe), mentre le altre regioni guida sono Emilia-Romagna (862), Lazio (825) e Veneto (758).
 
Prima di arrivare alla Sicilia, che occupa la posizione numero 7, ci sono ancora Campania (623) e Piemonte (462). L’Isola si limita a 430 startup registrate, pari a circa il 5% del totale nazionale, circa un terzo in meno della sola provincia di Milano (1.370).
 
Tra le dieci province nazionali per distribuzione di startup innovative non si trovano siciliane. Dopo Milano, il podio è occupato da Roma (716) e Torino (318), seguono Napoli (285), Bologna (267), Padova (211), Bari (160), Trento (159), Modena (155) e Salerno (151). Non solo la fascia settentrionale del Paese, pertanto, ma anche tre province meridionali (2 in Campania, 1 in Puglia) tra le prime dieci. Non ci sono province isolane nemmeno nella graduatoria che premia le prime dieci province per densità. In cima ci sono Trieste (63), Trento (159) e Ascoli Piceno (97). Nessuna città meridionale rientra in questa specifica graduatoria.