Quando il colpevole è la Giustizia

PALERMO – In Sicilia, secondo i dati forniti dal ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef) nel 2017 sono stati erogati 9 milioni gli euro a titolo di risarcimento per ingiusta detenzione ed errori giudiziari, per un totale di ben 161 casi.
La somma, già di per sé non indifferente, si aggiunge ai 77,5 milioni di euro erogati tra il 2005 e il 2016: negli ultimi tredici anni, quindi, la malagiustizia è costata, soltanto nella nostra isola qualcosa come 86,5 milioni di euro.
 
Il Mef suddivide i dati tenendo conto dei distretti delle quattro Corti d’Appello dell’Isola: maglia nera per la Corte d’Appello di Catania con 60 casi di ingiusta detenzione; Catania è inoltre l’unica ad aver registrato anche due casi di errori giudiziari; a seguire il distretto di Palermo (43 casi di ingiusta detenzione); seguita da Messina (36 casi) e da quella di Caltanissetta (20 casi).
 
“Una giustizia ritardata è una giustizia negata”, diceva Montesquieu.
Per comprendere quanto la frase da lui pronunciata risulti più attuale che mai, nonostante i secoli trascorsi, basta sfogliare le pagine dei quotidiani.
 
Lentezza della giustizia, errori giudiziari, ingiusta detenzione, magistrati corrotti: i tanti volti della malagiustizia li abbiamo più volte raccontati e descritti nelle colonne del Quotidiano di Sicilia e la cronaca continua quasi quotidianamente a portare sotto i riflettori casi eclatanti che vedono la giustizia protagonista in negativo, da Nord a Sud.
 
Come ad esempio la vicenda dell’ex primario del reparto di Cardiologia del Policlinico di Modena, Maria Grazia Modena, che è stata assolta dalla Corte di Cassazione da tutte le accuse legate all’inchiesta “camici sporchi” balzata agli onori della cronaca nel 2012.
A Torre Annunziata, l’imprenditore Nazario Matachione ha dovuto attendere tre anni per vedere l’archiviazione del procedimento che lo vedeva indagato dalla Procura di Napoli per corruzione.
 
Caso tanto recente quanto clamoroso anche quello di Guido Bertolaso che, secondo il Tribunale di Roma, non è stato corrotto e pertanto è stato assolto, dopo otto anni, dall’accusa di aver ricevuto tangenti per appalti previsti per il G8 alla Maddalena.
Nella nostra Isola una ricercatrice universitaria libica, Khadiga Shabbi, è stata arrestata perché ritenuta vicino ai terroristi: dopo una condanna a un anno e otto mesi è stata assolta in secondo grado perché “il fatto non sussiste”.