Salvo Siragusa sul tetto stipendi Ars: “Si doveva fare di più”

PALERMO – L’Assemblea regionale siciliana ha chiuso i battenti fino alle elezioni nazionali che si terranno il prossimo 4 marzo. Un altro stop che riduce il tempo che servirà per approvare il bilancio preventivo per il 2018. Come è noto, infatti, è stato approvato l’esercizio provvisorio per tre mesi, ma probabilmente ne servirà un quarto. Tornando ai lavori di Palazzo dei Normanni, questa settimana il consiglio di presidenza dell’Ars ha ratificato la delibera per fissare gli importi degli stipendi dei propri dipendenti. Come è noto dal calcolo degli stipendi saranno escluse le indennità di funzione e mansione corrisposte al personale in 12 mensilità. Il provvedimento è stato votato a maggioranza ad esclusione dei componenti del Movimento Cinquestelle. “La spesa aumenterà – hanno detto – I partiti hanno messo in piedi giochetti che consentiranno ad alcune figure di sforare abbondantemente i limiti”.
 
Critico nei confronti del gruppo Cinque stelle il presidente dell’Ars Gianfranco Micciché: “Chi ha detto di non votare l’accordo perché rimangono le indennità notturne fa solo demagogia – ha detto – il problema non esiste. Io riunioni notturne non ne faccio e comunque inserire le indennità avrebbe reso l’accordo giuridicamente non valido”. I Cinquestelle incalzano: “I tetti degli stipendi all’Ars? Sono tetti di cartone. Lo avevamo detto nei giorni scorsi, non possiamo che ribadirlo ora. La spesa dell’Ars aumenterà rispetto ai limiti precedenti, con figure che, grazie ad alcuni giochetti, sforeranno abbondantemente i 240 mila euro, arrivando a portare a casa cifre vicino ai 300 mila euro. Per i siciliani ci sarà un rincaro nel primo anno di 250 mila euro, fino ad arrivare a quasi mezzo milione di euro nel 2020, tutto ciò pagato con i sacrifici e le tasche dei cittadini”.
 
Gli stessi hanno spiegato che sono stati lasciate fuori dai conteggi alcune voci ed indennità che consentiranno ad alcune figure di sfondare i limiti. “Il fondo di solidarietà da 100 mila euro – continuano i deputati 5 stelle – è solo una foglia di fico, un escamotage messo in campo nel patetico tentativo di cercare di spegnere le polemiche divampate giustamente nei giorni scorsi e per cercare di ingannare i cittadini a pochi giorni dalle elezioni.
 
Abbiamo sentito al telefono Salvo Siragusa, dell’Ufficio di Presidenza Ars il quale ha ribadito che si poteva fare di più. “Innanzitutto – ha detto Siragusa – la prima cosa da fare era quella di sganciare il trattamento dei dipendenti dell’Ars da quello dei dipendenti del Senato”. Una cosa semplice – secondo Siragusa- perché per eliminare questo aggancio basta una decisione del Consiglio di presidenza dell’Ars, modificando o eliminando l’articolo 17 del testo unico del regolamento di amministrazione interna. Infatti una cosa è la legge 44/65 che rende l’Ars a tutti gli effetti un parlamento, un’altra è un articolo di un regolamento interno. Il passo successivo per Siragusa sarebbe stato quello di fissare, d’accordo con i sindacati, dei tetti stipendiali più in linea con la situazione economica della Sicilia.