Imprese: 30 mln di euro per progetti di ristrutturazione e riorganizzazione

PALERMO – Una procedura valutativa “a sportello” con la quale si intende agevolare la realizzazione di progetti di investimento con aiuti in “de minimis” per le imprese esistenti attraverso incentivi diretti finalizzati all’acquisizione di attività materiali e immateriali mirate ad ottenere un upgrade tecnologico nei settori produttivi tradizionali.
 
Questa, in estrema sintesi, la mission del nuovo bando dell’Assessorato Regionale alle Attività Produttive (azione 3.1.1-3 del PO FESR 2014-2020) che, con una dotazione complessiva di 30 mln di euro, finanzierà progetti compresi entro un range che va da un minimo di 30.000 a un massimo di 250 mila euro con la formula del contributo a fondo perduto in una percentuale che può anche raggiungere il 75%. Un’opportunità davvero da non perdere per chi intende, per esempio, installare un nuovo stabilimento o ampliarne uno già esistente, diversificare la produzione, aumentare la gamma di prodotti e servizi offerti o realizzare opere murarie.
 
Potranno partecipare all’avviso pubblico tutte le medie imprese siciliane, in forma singola o associata, ed anche le micro e piccole imprese purché costituite da almeno 5 anni o anche meno se hanno già distribuito utili. Sarà inoltre fondamentale riuscire a dimostrare, tramite certificazione bancaria, di poter far fronte alla quota di finanziamento a proprio carico e agli impegni finanziari assunti.
 
La procedura di valutazione sarà “a sportello”, per cui sarà importante prenotare il contributo non appena la call sarà aperta – ciò succederà alle ore 14 del 12 marzo – per non rischiare di presentare l’istanza quando il fondo si sarà già esaurito. La finestra per la partecipazione, comunque, si chiuderà il 22 marzo, sempre alle 14, e le domande potranno essere inoltrate unicamente tramite il Portale delle agevolazioni (http://portaleagevolazioni.regione.sicilia.it).
 
Per ottenere il contributo bisognerà raggiungere il punteggio minimo di 65 su 100. Sarà valutata la qualità della proposta progettuale, l’effetto atteso sulla competitività dell’impresa, la cantierabilità delle azioni, la sostenibilità economico-finanziaria del progetto, ma anche – come criteri aggiuntivi premiali – lo sviluppo di modelli di business orientati alla sostenibilità ambientale, all’inclusione, all’innovazione per la specializzazione intelligente, l’eventuale rating di legalità.
 
Il bando è stato pubblicato come primo supplemento ordinario alla GURS del 9 febbraio scorso. Nell’allegato 1 al testo è possibile leggere l’elenco dei codici Ateco di attività aziendale che sono ammessi alla partecipazione.
 
Infine, un dettaglio su un elenco di spese ammissibili a contributo, per orientarsi su cosa il bando finanzia. Le opere edili di ristrutturazione su edifici già esistenti, per esempio, potranno rientrare purché nella misura massima del 40% del totale del progetto. Impianti, macchinari, attrezzature nuovi di fabbrica e conformi alle normative comunitarie potranno godere del beneficio economico, così come software e servizi di e-commerce. Tra le spese ammissibili, infine, anche servizi di consulenza e sostegno all’innovazione. Non sono invece ammissibili a contributo FESR spese per interessi passivi, imposta sul valore aggiunto e acquisto di mezzi targati.