Stabilimenti, rischio incidenti tante le irregolarità in Sicilia

PALERMO – Quattro non conformità di tipo amministrativo e cinque non conformità di tipo penale. È questo il bilancio delle 54 visite ispettive ordinarie e straordinarie effettuate presso gli impianti in Aia regionale in Sicilia, che comprendono attività energetiche, produzione e trasformazione metalli, industria dei prodotti minerali, industria chimica e gestione dei rifiuti. Nel corso delle attività di campionamento ed analisi delle diverse matrici ambientali, inoltre, sono state riscontrate 9 non conformità rispetto ai valori limite imposti. Questi dati non risultano comunque comprensivi della successiva risoluzione delle non conformità da parte dei gestori, in quanto i procedimenti, soprattutto penali, seguono tempi ed iter diversi.
 
Numeri che arrivano direttamente dall’Ispra che ha fornito al QdS il quadro regionale dei controlli statali e regionali contenuto all’interno del II Rapporto controlli ambientali Aia/Seveso – Edizione 2017, effettuati dal Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa).
 
A livello nazionale, nel corso del 2016, sono state effettuate oltre 2.600 visite ispettive, 5.840 attività di campionamento e sono state riscontate 1.350 non conformità (vale a dire il mancato rispetto delle prescrizioni riportate nei decreti Aia, che può essere sanzionato amministrativamente o penalmente), presso i circa 6600 impianti industriali Aia (Autorizzazione Integrata Ambientale) e Seveso.
Andando nel dettaglio, nel 2016 sono state oltre 2.400 le visite, tra ordinarie e straordinarie, condotte presso le installazioni in Aia (autorizzazione integrata ambientale) agli impianti regionali (2.315) e statali (87). Il dato è molto vicino a quello registrano nel 2015, nel corso del quale sono state condotte 2074 visite Aia regionali e 87 visite Aia statali.
 
Facendo riferimento al capitolo delle verifiche ispettive Seveso, riguardante quegli impianti a rischio incidente rilevante che detengono sostanze pericolose (infiammabili, esplosive, comburenti, tossiche per l’uomo o per l’ambiente) oltre determinate soglie quantitative, bisogna fare riferimento alle verifiche ispettive gestite a livello statale, così come previsto dalla nuova normativa. Complessivamente ci sono stati 155 controlli ordinari e straordinari per gli impianti di soglia superiore (maggiormente a rischio perché gestiscono sostanze pericolose in maggiore quantità), a fronte di un totale di 540 stabilimenti (19 le verifiche condotte nel 2015), mentre si sono ridotte le verifiche presso gli stabilimenti di soglia inferiore, che vengono effettuate a livello regionale, con un totale di 50 verifiche ordinarie e straordinarie a fronte di 64 effettuate nel 2015.
 
Il numero dei controlli Aia da svolgersi entro l’anno viene fissato da una programmazione ben precisa, che tiene conto di diversi fattori, tra cui la frequenza di controllo indicata nelle specifiche autorizzazioni. Anche gli impianti di competenza statale sono soggetti a una programmazione definita da tutto il sistema e le installazioni di competenza nazionale riguardano principalmente le centrali termoelettriche, 82 su un totale di 148, seguiti dagli impianti chimici (31) e dalle raffinerie (15).
 
Per quanto riguarda gli impianti a rischio incidente rilevante, la nuova normativa Seveso “ha introdotto il rafforzamento del sistema dei controlli sul piano della programmazione e della pianificazione, nonché l’aumento delle risorse finanziarie”, si legge nel comunicato dell’Ispra, e anche in questo modo si giustifica la grande crescita dei controlli rispetto all’anno precedente.