Regione, Vittorio Sgarbi: “Non sarò più assessore”

"Il presidente Musumeci non vede l’ora che io me ne vada. Non sarò più assessore ai Beni culturali. Hanno deciso loro che me ne devo andare, non ho scelto io".
Lo ha detto Vittorio Sgarbi, presentando la mostra "Antonello incontra Laurana" a Palermo.
 
 
"La sgradevolezza nei confronti di un grande professionista quale io sono – ha aggiunto – si manifesta continuamente. Oltretutto, se me ne fossi andato tre giorni fa questa mostra sarebbe rimasta orfana, così come quella a palazzo Riso che inaugureremo presto".
"Se ci fosse un governo del centrodestra, avrei una possibilità su cinque di fare il ministro. Ma siccome non sono gradito ai grillini, mi sembra difficile. Io sono l’unica opposizione ai grillini. Il presidente della Regione mi ha chiamato dicendo che la situazione era insostenibile, credo forse perché ci sono i Cinque stelle alla porta. Il patto che prevedeva le mie dimissioni qualora fossi diventato ministro. Forse, visto che difficilmente diventerò ministro, sarei rimasto assessore qui. Però avevo bisogno di capire come vanno le cose, la situazione è ancora incerta. Non è che se strillano quattro grillini io devo andare via. Musumeci non mi ha deluso, semplicemente non mi è sembrato cortese. Io sono Sgarbi, lui è Musumeci. Mi chiami e mi chiedi cosa fare. Non devi darmi ordini. La buona educazione credo sia il primo dato. Il regolamento della Camera farebbe slittare le mie dimissioni almeno a inizio maggio, magari l’8 maggio che fu il giorno in cui mi cacciò la Moratti".
 
"Ho un piccolo ricatto – ha concluso Sgarbi – per Musumeci, che non vede l’ora che me ne vada. Il 27 arriva un mecenate che porterà 39 milioni per Selinunte. Non li dà a me, ma deve trattare con me. Con chi tratterà se me ne vado? Fossi Musumeci aspetterei".
Per Sgarbi l’attività dell’assessorato in questi tre mesi "è stata molto intensa, e soffro l’idea di rispondere a inutili polemiche sul fatto che non si sia fatto nulla".
 
"Miccichè – ha aggiunto Sgarbi – voleva che io rimanessi il più possibile. E’ stato molto disponile. La data del 27 l’ha in realtà indicata l’assessore Cordaro come prima data utile. Era la posizione della giunta rispetto a un corpo estraneo quale sono io".