Elezioni: terremoto Facebook in America e GB

Cade la prima testa in seguito al datagate che ha investito Facebook dopo l’inchiesta del New York Times e del Guardian sulla violazione di milioni di profili di elettori americani da parte della società Cambridge Analytica, società inglese di analisi di mercato che sviluppa progetti di marketing, il loro utilizzo per fini politici.
 
Si è dimesso il responsabile della sicurezza della sicurezza delle informazioni Alex Stamos, che ha parlato di "disaccordi interni" con l’azienda per come Facebook ha gestito la diffusione di notizie e fake news. Si parla anche delle tecniche di microtargeting usate nelle campagne elettorali a partire dalla profilazione dei dati Facebook degli elettori e dall’uso dei like.
 
L’inchiesta giornalistica ipotizza che i dati su 50 milioni di elettori statunitensi siano stati trafugati violando le norme sulla privacy, per permettere alla Cambridge Analytica di influenzare il voto.
 
Le autorità inglesi e americane vogliono adesso perquisire la sede della Cambridge Analytica, la società che avrebbe aiutato Donald Trump durante le elezioni del 2016, favorito la campagna pro-Brexit e lavorato anche in Italia per un "cliente" non ancora individuato. L’identikit, afferma Michele Anzaldi (Pd) "Farebbe pensare alla Lega". E Deborah Bergamini, deputata e responsabile Comunicazione di Forza Italia, esprime "Preoccupazione per quanto sta emergendo". L’obiettivo è quello di scandagliare anche i server della società.
 
Per l’Ue, che ha annunciato un’inchiesta, è "inaccettabile l’uso di dati personali presi da Facebook per fini politici".
Christopher Wylie, la "gola profonda" dello scandalo, ha affermato che il sistema di manipolazione mina "l’integrità del processo democratico".
 
Dopo lo scandalo Cambridge Analytica Facebook è crollato a Wall Street (-6,8%), un calo che non si vedeva da cinque anni. E la tempesta si avvicina sempre di più al fondatore del social network, Mark Zuckerberg.
 
Il 18 marzo è andato in onda su Sky Atlantic un documentario dal titolo "Lo Stato Social". Una carrellata sulle elezioni al tempo dei social, con il loro potere dirompente, che spiega come Facebook ha determinato la vittoria di alcuni partiti. E come la politica sia diventata un "prodotto" che può essere venduto sul web se va bene influenzando, se va male manipolando, come nello scandalo Cambridge Analytica, milioni di uomini e donne.