Scandalo Facebook: il mondo chiede spiegazioni a Zuckemberg

Il programma per la raccolta di dati su Facebook fu avviato dalla Cambridge Analytica sotto la supervisione di Steve Bannon, l’ex stratega di Donald Trump.
 
Lo ha detto al Washington Post Chris Wylie, la talpa che ha rivelato lo scandalo dei dati personali degli utenti dei social utilizzati per scopi politici.
 
Bannon avrebbe voluto testare su milioni di profili facebook l’efficacia dei messaggi populisti lanciati durante la campagna elettorale di Trump.

L’obiettivo di Cambridge Analytica, secondo le rivelazioni giornalistiche americane e britanniche, era quello di spingere la Gran Bretagna fuori dall’Europa e Donald Trump verso la Casa Bianca.
 
All’origine di tutto una app chiamata thisisyourdigitallife: un test di personalità su Fb che era in realtà un collettore di identità digitali, sfruttato da Cambridge Analytica.
 
Ora che le possibili manipolazioni della deriva populista – si chiede di far luce anche sul lavoro di Cambridge Analytica in Italia – sono emerse, Facebook è nell’occhio del ciclone.
 
"L’intera società è indignata, siamo stati ingannati", fa sapere Fb, negando responsabilità dirette e promettendo indagini accurate e soluzioni sempre più efficaci a tutela della privacy.
 
Londra, Washington, Bruxelles e l’italiana Agcom chiedono a Zuckerberg spiegazioni su quanto accaduto.
 
Intanto, sul mercato, mentre Facebook crolla, Amazon supera Google: è la seconda società quotata che vale di più per capitalizzazione.
 
I titoli della società sono saliti del 2,7% alla chiusura di Wall Street, per una valutazione di mercato di 768 miliardi di dollari.
Apple resta la società con maggiore capitalizzazione, ma se Amazon continuerà a registrare i tassi di crescita dell’ultimo anno la brucerà sul tempo, raggiungendo quota 1.000 miliardi alla fine di agosto, una settimana prima di Cupertino.
 
Grazie alla corsa di Amazon, Jeff Bezos ha strappato a Bill Gates il primato di più ricco del mondo.