Il teatro diventa strumento di educazione alla legalità

GELA (CL) – “Il palcoscenico della legalità” è il nome del progetto nato nel 2015 promosso dall’associazione The Co2 crisis opportunity onlus e supportato da Eni, che prevede un percorso formativo, uno spettacolo itinerante, una sinergia tra teatri, istituti penitenziari minorili, scuole e società civile. Si tratta di un progetto innovativo che si sviluppa su scala nazionale e che utilizza la cultura del teatro come strumento di educazione alla legalità: per la prima volta coinvolge le maggiori associazioni ed istituzioni impegnate nell’antimafia in Italia nel recupero della memoria delle vittime innocenti e nel sostegno delle associazioni simbolo del riscatto sociale.
 
L’obiettivo del progetto è quello di combattere l’abbandono scolastico e far vedere ai giovani che esistono delle alternative reali alla criminalità ed alla devianza giovanile. Il potere di voto, il potere di acquisto, il potere di scegliere chi frequentare, il potere di educare, formare ed informare, il potere di proporre e di osservare, di fare caso a ciò che ci circonda senza sconti di responsabilità, sono gli strumenti di cui disponiamo per contrastare il degrado.
 
Il progetto nel 2016-17 ha coinvolto complessivamente quasi 38 mila studenti in Lombardia, Lazio, Sicilia, Campania, Toscana e Piemonte. Nella nostra Isola si sono distinte le tre classi dell’Iss Ettore Majorana di Gela. Il linguaggio e le tecniche teatrali sono diventati strumento per imparare il lavoro di squadra, ma soprattutto per ragionare sulla responsabilità individuale e collettiva riguardo a logiche e culture mafiose. Parallelamente si è sviluppato il progetto di formazione sui mestieri del teatro negli istituti penitenziari minorili. Da quest’esperienza è nato lo spettacolo “Fiesta”, scritto e allestito con i detenuti dell’Istituto penitenziario minorile Malaspina di Palermo.
 
Parte integrante del progetto è “Dieci storie proprio così terzo atto”. In Sicilia lo spettacolo è andato in scena al Teatro Biondo di Palermo il 7 marzo del 2018. In scena il coraggio espresso da associazioni di ragazzi caparbi, la tenacia dei parenti delle vittime e di tutti gli italiani che fanno dell’impegno un diritto inalienabile. Le storie si intrecciano tra loro in un affresco corale, carico di energia vitale. Protagonisti sono eroi conosciuti come Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Don Giuseppe Diana, Giancarlo Siani, Peppino Impastato, e meno conosciuti come Annalisa Durante, Federico Del Prete, Silvia Ruotolo. “Dieci storie proprio così” è una ragionata provocazione contro quella rete mafiosa, trasversale e onnipresente, che vorrebbe sconfitta la coscienza collettiva, la capacità di capire e reagire.
 
In tutte le regioni coinvolte un gruppo di attori-formatori affronta con gli studenti il concetto di etica e di bene comune attraverso strumenti e pratiche pedagogiche e di gioco collettivo. Viene evidenziato il ritorno positivo di un comportamento rispettoso dei principi etici, in termini di crescita economica e sviluppo sociale. Gli aspetti drammatici che hanno caratterizzato e caratterizzano la lotta alla criminalità organizzata, di qualsiasi matrice si tratti, vengono confrontati con gli esempi di successi ottenuti in termini di impresa, di reazione, di riorganizzazione economica e sociale di un territorio. Vengono analizzate con gli studenti cause ed effetti, ipotesi e obiettivi per riabilitare la collettività minacciata e contaminata da sempre più forti poteri criminali.
 
A seguito della visione dello spettacolo “Dieci storie proprio così”, gli studenti vengono coinvolti in un momento di riflessione e dibattito con gli attori, che hanno già incontrato durante i laboratori, testimoni, protagonisti delle storie raccontate nella drammaturgia, esperti e voci autorevoli in materia.
 
Dopo aver riflettuto su quanto visto in scena e maturato durante il progetto viene proposto un percorso di approfondimento denominato “Facci caso!”, che ha l’obiettivo di indirizzare gli studenti a osservare il proprio comportamento quotidiano, quello della propria famiglia, del quartiere nell’ottica di assunzione di responsabilità e cittadinanza attiva. Il percorso del “Facci caso!” è stato seguito in ogni regione da un giornalista locale di riferimento sulle tematiche trattate, con il ruolo di tutor per studenti e insegnanti nell’analisi del proprio territorio, fornendo strumenti e punti di vista autorevoli e sensibili. Nel tutoraggio sono state coinvolte associazioni locali impegnate nei temi trattati.
 
Oltre che dall’associazione The Co2 crisis opportunity onlus, il progetto è promosso dalla fondazione Pol.i.s., Libera, Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, Centro studi Paolo Borsellino, Coordinamento campano dei familiari delle vittime innocenti della criminalità, fondazione Silvia Ruotolo, Cross – osservatorio sulla criminalità organizzata e Italiachecambia.org.
Nel 2018 il progetto riparte con una tournée da Nord a Sud, lo spettacolo Dieci storie proprio così terzo atto conferma la coproduzione dei Teatri Nazionali di Torino, Roma, Napoli e Emilia Romagna Teatro.