Facebook: ancora guai per Zuckerberg

Mark Zuckerberg torna a scusarsi per il caso Cambridge Analytica, acquistando spazio su quotidiani britannici e americani in cui ha ribadito che il si è trattato di una violazione della fiducia.
 
Il capo di Facebook  si rammarica che non si sia fatto di più all’epoca e si sta lavorando per garantire che non accada più.
 
Emergono intanto altri dubbi sulla tutela della privacy con la segnalazione in un rapporto della pubblicazione Ars Techinca secondo cui Facebook avrebbe salvato dati degli utenti di telefoni Android.
 
Il social network da parte sua ha risposto che si tratta di una pratica diffusa per avviare l’uploading dei contatti telefonici, aggiungendo che gli utenti danno il loro consenso alla funzione che è opzionale.
 
 
Nei giorni scorsi il fondatore e capo di Facebook aveva ammesso implicitamente che le elezioni erano state influenzate utilizzando profilazioni di Facebook  e che si stava continuando a farlo: "Qualcuno vuole ancora una volta sfruttare la piattaforma di Facebook per influenzare le elezioni".
 
L’allarme era stato lanciato in vista del voto di metà mandato in cui gli americani rinnoveranno gran parte del Congresso.
 
"Ci sono state molte forze in gioco su Facebook durante le elezioni presidenziali americane del 2016. Le elezioni di metà mandato del prossimo novembre saranno una sfida, un motivo di grande attenzione per noi".
A causa dello scandalo i titoli Facebook avevano subito un tracollo in borsa.