MESSINA – Eravamo rimasti a 60 milioni di euro. Questa la cifra stanziata ormai tre mesi fa dal Governo nazionale per l’emergenza e la ricostruzione nelle aree colpite dall’alluvione del 1° ottobre scorso. Soldi a cui se ne sarebbero dovuti aggiungere degli altri, molti altri: “miliardi di euro”, a sentire il premier Berlusconi all’indomani del nubifragio; 900 milioni, come promesso dal sindaco Giuseppe Buzzanca facendo una prima stima approssimativa del fabbisogno; 550 milioni, come da ultima perentoria richiesta del commissario straordinario per l’emergenza, il Governatore Raffaele Lombardo. Ma ancora non è stato finanziato nemmeno un altro centesimo.
E tra contributo affitto, straordinari alle forze dell’ordine, compensi per periti ed esperti, noleggio dei macchinari per la rimozione del fango, prima tranche di pagamento agli alberghi che hanno ospitato e continuano ad ospitare gli sfollati (ci si è accordati per 60 euro al giorno a persona in pensione completa, e sono stati già pagati i primi 45 giorni, ovvero tutto ottobre e metà novembre), di quei 60 milioni rimane oggi ben poco. E ancora devono iniziare tutti gli interventi di messa in sicurezza…
Sono 112 gli sfollati attualmente presenti al Capo Peloro Resort di Torre Faro. Erano 170 e questa diminuzione dovrebbe lasciar immaginare che in molti stanno ormai tornando alle proprie abitazioni, ma purtroppo non è così. Quelli che se ne sono andati dall’hotel, ci dicono gli stessi alluvionati, hanno trovato sistemazione in affitto per conto proprio, o sono dai parenti. Tra questi 112, poi, in molti hanno le proprie case nelle cosiddette “zone verdi”, e dunque potrebbero rientrare sin da subito, ma non si fidano, hanno paura, vogliono maggiori certezze. Certezze che non arrivano, soprattutto sul piano economico.
“Sino ad oggi ha anticipato tutto la Regione – ha detto Raffaele Lombardo, in città per un vertice operativo negli uffici del Genio Civile – ma ora il Governo deve fare la sua parte, soprattutto per quel che riguarda la ricostruzione, com’è accaduto in Abruzzo”.
Durante il vertice è stata anche confermata l’ipotesi della costruzione di 50 nuovi alloggi in località Loco Grande, lungo la strada che da Giampilieri porta a Molino ed Altolia. Attualmente, però, come ricordato dall’ex Dirigente Generale della Protezione Civile Regionale Salvatore Cocina, ci sono a disposizione solo 15 milioni di euro. Basteranno, considerando che con quelle somme si deve anche provvedere alla realizzazione dello svincolo di emergenza a Itala e al consolidamento della galleria artificiale di Capo Scaletta, interventi considerati indifferibili?
Protezione civile. “Scomparsi” 100 mln di euro per gli alluvionati
Il cane che si morde la coda. Gli sfollati negli alberghi costano 60 euro a testa al giorno in pensione completa. Quelli che possono tornare, però, non vogliono, dicono che non c’è sicurezza. Per la sicurezza ci vogliono interventi, e questi costano. Ma i soldi non ci sono, il Governo non li stanzia. Dunque gli sfollati rimangono negli alberghi. E solo al Capo Peloro Resort questo costa 6720 euro al giorno. Chi li pagherà? In questo assurdo scenario, poi, il Consiglio dei Ministri decide di riformare la Protezione Civile Nazionale ma, magia, dalla norma scompaiono i 100 milioni previsti per le aree alluvionate del messinese. E tutto questo nel silenzio dei molti politici peloritani che militano nelle fila dell’attuale maggioranza. E i soldi della solidarietà, dagli sms ai contributi delle ONLUS? Solo Vodafone ha raccolto 25.000 euro, ma dove sono finiti? E come verranno utilizzati? Faranno la fine dei 4 milioni stanziati e solo parzialmente utilizzati per la precedente emergenza? Solo una cosa è sicura: gli sfollati, di questi soldi, non ne sanno nulla.