Regione: Tusa assessore alla Cultura, tra le polemiche

L’archeologo Sebastiano Tusa è il nuovo assessore ai Beni culturali in Sicilia della giunta di Nello Musumeci al  posto di Vittorio Sgarbi ed è subito polemica.
 
Poco dopo che il decreto di nomina di Tusa era stato firmato dal presidente Musumeci, l’archeologo, che è dirigente della Sovrintendenza del mare, ha nominato consulente Vittorio Sgarbi.

"Sarò ben lieto – ha detto Sgarbi – di poter dare il mio contributo con maggiore libertà di azione ma senza alcun vincolo politico. Il progetto per la ricostruzione del Tempio G dunque proseguirà".

"Se il buon giorno si vede dal mattino, non potremo aspettarci nulla di buono".hanno commentato i deputati M5S delle commissione cultura dell’Ars, Nuccio Di Paola, Giovanni Di Caro, Roberta Schillaci e Giampiero Trizzino.
 
"È una presa in giro ai siciliani – dicono i deputati – Sgarbi praticamente esce dalla porta per rientrare dalla finestra, dopo essersi dimesso per schivare la nostra mozione di sfiducia. Speriamo che questo sia il primo e ultimo passo falso di Tusa in un settore che dovrebbe essere trainante per il turismo e che invece finora è stato letteralmente ignorato".
 
"Sono certo di aver fatto un’ottima scelta – ha detto Musumeci – nel chiamare al governo un tecnico di indubbie qualità. Sebastiano Tusa, che conosco e stimo da anni, saprà essere un assessore all’altezza del difficile compito che lo attende. Voglio, al tempo stesso, ringraziare il professore Vittorio Sgarbi per l’attività svolta, seppure in così breve tempo, alla guida dell’assessorato dei Beni culturali. Gli ho chiesto, d’accordo col neo assessore Tusa, di continuare a seguire le prestigiose iniziative espositive già programmate e potrà farlo da consulente. A tutti e due, e al neo dirigente generale Sergio Alessandro, auguro buon lavoro".
 
 Tusa è stato docente alla facoltà dei Beni culturali dell’università di Palermo, tra i suoi incarichi anche quelli di professore di Paletnologia all’Università Suor Orsola Benincasa a Napoli e di docente a contratto alla scuola di lettere e beni culturali dell’università di Bologna.