Irpef regionale sempre più su: +64,3%

PALERMO – Non c’è proprio pace per le tasche dei poveri siciliani: sulla base dei dati relativi alle dichiarazioni dei redditi 2016 presentate nel 2017, resi noti pochi giorni fa dal ministero dell’Economia e delle Finanze, infatti, ciascun contribuente isolano ha versato mediamente allo Stato un’addizionale regionale pari a 390 euro al mese, per un ammontare annuo di quasi 4.700 euro.
 
Una cifra che, rispetto all’anno precedente, è in aumento dell’1,8 per cento, quando mensilmente in media i siciliani hanno sborsato poco meno di 383 euro. E che, addirittura, risulta più che raddoppiata rispetto a dieci anni prima, quando gli isolani pagavano il 64,3 per cento in meno rispetto al 2016.
 
E non è tutto: da una elaborazione effettuata dal Centro studi del Consiglio nazionale dei commercialisti, che ha incrociato i suddetti dati delle dichiarazioni dei redditi e i modelli Cud con le aliquote e gli scaglioni deliberati da ciascuna Regione per l’applicazione dell’addizionale di propria spettanza, emerge che i laziali risultano i più tartassati dall’addizionale regionale Irpef ma che anche la Sicilia non scherza.
 
I contribuenti dell’Isola che vantano un reddito imponibile di 36.000 euro, infatti, versano la bellezza di 540 euro, vale a dire 300 euro in meno rispetto ai laziali ma anche circa 180 euro in più a confronto con le cifre pagate dai cugini meno maltrattati dal Fisco, i friulani.
È però sugli oltre 450.000 contribuenti che dichiarano più di 100.000 euro di reddito complessivo che emergono con lampante evidenza le disparità tra una regione e l’altra. In testa si piazza sempre il Lazio, con i suoi 5.100 euro, mentre per i siciliani è previsto un prelievo addizionale molto più soft: meno di 2.500 euro.