Gennuso: Facebook fondamentale per le indagini

Per la Procura distrettuale antimafia di Catania i contatti tra Gennuso e Rubino e tra questo e Giamblanco emergono dalle loro pagine su Facebook.  

"Trenta euro li spendi, venti li conservi… Con cinquecento voti conservi diecimila euro…".
 
Erano i conti del clan Crapula sui soldi promessi, secondo l’accusa, dal deputato uscente Giuseppe Gennuso nella campagna elettorale per le regionali del novembre 2017.
 
Dall’inchiesta, sottolineano i carabinieri di Siracusa, emergerebbe anche che "i Crapula hanno già svolto un’attività analoga procurando dei voti in favore di Salvatore Guastella in occasione delle elezioni amministrative a Avola dell’ 11 giugno 2017" con un ‘appoggio’ sulla pagina Facebook di una componente la famiglia del boss che "invitava gli amici a non voltarci le spalle" vicino alla foto del candidato, che era stata segnalata dal giornalista Paolo Borrometi.
 
È lo stesso Giamblanco a parlare di quella campagna elettorale: "..a Turi Guastella quanti gliene abbiamo raccolto voti? E sono stato manzo (calmo, ndr) che mi spaventavo…".
 
Giamblanco vuole tenere il profilo basso nei rapporti con Gennuso, ricostruisce la Procura distrettuale di Catania, e incarica Rubino di tenere i rapporti. Quando organizza una cena di sostegno al candidato rimprovera uno dei partecipanti che chiede se ci sarà ‘Ciccio’ Giamblanco gli urla: "Nooo! Ma non ne devi nominare cristiani! Ma forse non hai capito che sei la spazzatura di Avola?".
 
Eppure Giamblanco è sicuro del buon esito dell’appoggio al candidato alle Regionali: "…facciamo i completini Gennuso-Crapula! Lo bruciamo, vai! Almeno ci difende lui… Vai, vai!… Il Santo nostro: Pippo Gennuso… La famiglia Crapula – Zu’ Pippo…".