Migranti: si gettano in mare per non finire in Libia

Hanno visto avvicinarsi la guardia costiera libica e si sono buttati in acqua senza salvagente pronti a morire al grido di "No Libia".
 
A raccontarlo è la ong Sea watch, presente nel Mediterraneo con una nave e che, dopo una trattativa con i libici, ha salvato 90 migranti, tra cui anche donne, bambini e una neonata di pochi giorni.
 
Si è ripetuta insomma la stessa scena già vista nel novembre del 2017 quando dei migranti, piuttosto che tornare in Libia, si erano gettate in acqua sfidando la morte.
 
 
La nave umanitaria, secondo quanto riferisce la stessa Ong che ha pubblicato sul suo sito anche le immagini fotografiche del salvataggio, era stata inviata nella zona dei soccorsi dalla Guardia costiera italiana che poi avrebbe detto però all’equipaggio di attendere l’arrivo delle motovedette libiche.
 
Sulla nave era presente anche la giornalista di Rai News Angela Caponnetto, siciliana, che ha raccontato tutto in un servizio.
 
 
 
Prima aveva scritto su twitter: "Ce ne dobbiamo andare. Lasciamo il gommone in mezzo al mare con sopra un elicottero a pattugliare in attesa dell’arrivo della motovedetta libica".
 
E ancora: "Voi non sentite le urla! Appena arrivati i libici, si sono buttati a mare! Sono tutti a mare!", ‘No Libia urlano’".
 
E infine il salvataggio: "Li abbiamo tutti a bordo. Tutti e 90. Anche una neonata di pochi giorni e la sua mamma".
 
Poi il commento: "Se un giudice dice che la Libia non è porto sicuro, se Onu denuncia violenza in carceri libiche, che si fa quando da un gommone urlano “please no Libia?”