Ars: Manovra in aula ma falcidiata da Presidenza

Un clima surreale ha segnato l’atmosfera di ieri a sala d’Ercole: in un’aula deserta, intorno alle 18, deserta, il vice presidente dell’Ars, Giovanni Di Mauro, aveva comunicato l’ennesimo rinvio della seduta parlamentare perché la manovra finanziaria non era ancora stata consegnata.
 
Dopo una estenuante attesa la Manovra è finalmente arrivata poco prima delle 20 ma la Presidenza dell’Ars è stata costretta a tagliare ben 33 norme.
 
Quelle ritenute incostituzionali sono sette; la scure è calata sull’introduzione della figura dell’economy manager nei Comuni, sull’esenzione dal pagamento della tassa automobilistica per i fuoristrada della Protezione civile regionale e per alcuni obblighi a carico delle imprese, sui poteri al Governatore di disporre per decreto la chiusura obbligatoria degli esercizi commerciali per cinque giornate all’anno.
 
No anche all’abrogazione della norma che prevede la gestione pubblica del Parco d’Orleans, alla qualifica di ufficiale di polizia giudiziaria al personale del corpo forestale e all’affidamento agli uomini delle forze dell’ordine in pensione o ai loro congiunti degli immobili pubblici.
 
Via dal testo anche l’articolo 88 che prevedeva il "procedimento di indizione dell’istituto del referendum nella Regione siciliana per l’approvazione della proposta di iniziativa popolare".
 
Diciannove le norme espunte perché la copertura era prevista con fondi extra-regionali, dello Stato e dell’Ue: in questo caso la Presidenza ha suggerito alla commissione di predisporre un’unica norma programmatica.
 
Disco rosso dunque per 20 milioni alla città di Messina per l’attività di ricerca idrica; a 14 per piani regolatori e di utilizzo del demanio marittimo da parte dei comuni; a dieci agli enti locali per l’abbattimento delle barriere architettoniche; ai fondi per l’aeroporto di Comiso; al potenziamento dei presidi ospedalieri nelle zone ad alto rischio ambientale; al fondo di rotazione per la progettazione destinata agli enti locali; ai fondi per il trasferimento dell’area ex Sanderson al comune di Messina; alle risorse per la rimozione dell’amianto; all’agenzia comunale per il risanamento e la riqualificazione urbana di Messina; ai contributi per i rufugi sanitari; ai finanziamenti per gli edifici di culto; ai fondi per l’acquisizione della fornace Penna al patrimonio regionale; alle agevolazioni fiscali per l’innovazione tecnologica; ai contributi per l’utilizzo dei natanti per finalità turistiche.
 
La Manovra incardinata ieri sera sarà esaminata domani, giovedì, a partire dalle 13