Portatile, verticale o anche rialzato: diverse tecniche per l’Ortomania

CATANIA – Un tempo era un semplice fazzoletto di terra o una piccola fioriera dove piantare basilico, peperoncino e prezzemolo, oggi la varietà e la diversità delle tecniche di realizzazione dei piccoli orti fa parlare a ragione di “ortomania”; si va dall’orto portatile da tenere con sé anche in ufficio e curare durante la pausa pranzo a quello verticale per sfruttare al massimo lo spazio nelle case, dall’orto ecologico che ricicla i materiali e non inquina a quello cosiddetto rialzato per coloro i quali hanno difficoltà nel piegarsi, per tutti, necessita solo un po’ di spazio, cura e tanto amore.
 
L’investimento previsto per la realizzazione di un orto di tipo tradizionale nel proprio giardino si aggira intorno ai 250 euro per 20 metri quadrati: il costo comprende l’acquisto del terriccio, quello dei vasi, un quantitativo di concime adeguato, gli attrezzi del caso, delle reti per la delimitazione della coltivazione, sementi e piantine. Per ottenere risultati soddisfacenti è necessario saper individuare uno spazio idoneo, conoscere la stagionalità scegliendo in maniera oculata semi e piantine a secondo del normale ciclo naturale e garantire la corretta e costante disponibilità di acqua e luce solare.
 
Per venire incontro alla voglia green degli italiani, da quest’anno c’è anche un valido strumento messo a disposizione dei contribuenti: si tratta del cosiddetto bonus verde.


Questo nuovo incentivo prevede detrazioni ai fini Irpef del 36% delle spese per lavori di sistemazione a verde di aree scoperte private di edifici esistenti, unità immobiliari, pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione e realizzazione pozzi oltreché la realizzazione di coperture a verde e giardini pensili.
 
Il bonus verde si applica nel limite massimo di spesa di 5.000 euro per investimenti sulle singole unità immobiliari e sulle parti esterne condominiali. Importante strumento quindi per sostenere il settore del florovivaismo italiano oltre alla ricaduta positiva di abbellimento delle città con conseguente riduzione dello smog.
 
Coldiretti fornisce anche un piccolo decalogo all’orto “quasi perfetto” per tutti coloro abbiano voglia e modo di abbracciare questa nuova tendenza green.
 
Spazio giusto: è necessario individuarlo con attenzione. L’orto in piena terra è sempre la soluzione migliore. L’importante è che siano soleggiati e ventilati.
 
Stagionalità: a ogni periodo dell’anno il suo prodotto. Per sapere quando e cosa coltivare è utile dotarsi di un calendario delle semine con indicate le fasi lunari da seguire.
 
Giusto tempo: gli orti, anche quelli di dimensioni ridotte, necessitano di cure quotidiane, chi ha poco tempo il consiglio è quello di comprare le piantine già sviluppate e trapiantarle.
 
Buona terra: è garanzia di risultati per mantenere un buon livello di fertilità ed è meglio scegliere compost vegetale biologico o terriccio universale.
 
Semi e piantine: ci sono selezioni da fare e regole da rispettare a seconda che si lavorino ortaggi a ciclo lungo (fagioli, piselli, fave) o a ciclo corto (ravanelli, rucola o carota).
 
Trapianto: si realizza quando le dimensioni della piantina superano quelle del recipiente, è possibile cambiare più volte il vaso aumentandone man mano la grandezza.
 
Acqua: per un’adeguata crescita alle colture il terreno deve essere sempre umido, ma mai bagnato, le innaffiature vanno regolate a seconda della temperatura e dello sviluppo delle piante.
 
Temperatura: è importante fare attenzione all’andamento del tempo. A marzo e ad aprile il rischio di gelate notturne è ancora alto: è bene quindi proteggere le piantine con dei teli isolanti.
 
Parassiti: formiche, mosca degli orti, ragnetti rossi e bruchi sono i principali insetti che possono arrivare a creare seri problemi alla produzione, per limitarne gli attacchi, oltre a usare prodotti specifici, è bene scegliere ortaggi che si adattano meglio al clima e al territorio dove si vive.