Palermo – Stop al capo di gabinetto Pollicita. Nuovo attacco del M5s a Orlando

PALERMO – Momento delicato per l’Amministrazione comunale del capoluogo, alle prese con i rilievi fatti dalla Corte dei Conti alla situazione finanziaria dell’Ente (argomento che svilupperemo più approfonditamente nei prossimi giorni) e con l’ultima grana in ordine di tempo legata alla posizione del capo di gabinetto del sindaco.
 
Come evidenziato ieri in una nota diffusa dal Comune, il primo cittadino Leoluca Orlando, “informato dal capo di gabinetto Sergio Pollicita di una condanna inflitta allo stesso dal Tribunale di Palermo in un procedimento penale (un anno con pena sospesa e non interdizione dai pubblici uffici), ha disposto che una volta ricevuta la notifica formale del provvedimento si proceda, in applicazione della legge, alla messa a disposizione del dirigente, quindi senza incarichi di tipo amministrativo”.
 
“Una volta acquisite le informazioni sul dispositivo – hanno evidenziato ancora da Palazzo delle Aquile – il sindaco chiederà all’Anac quali ulteriori passaggi l’Amministrazione possa e debba compiere in aderenza al contratto collettivo e al dispositivo della stessa sentenza”.
 
Il Comune di Palermo aveva presentato la costituzione di parte civile nel procedimento, che era stata però respinta dal Tribunale.
La vicenda non è passata inosservata ed è stata utilizzata dal Movimento 5 stelle per sferrare l’ennesimo attacco all’Amministrazione Orlando. I pentastellati, in una nota diffusa sempre nella giornata di ieri, hanno chiesto “l’immediata sostituzione del capo gabinetto del Comune di Palermo, anche in applicazione dell’art. 3 Dlgs. n.39/2013”.
 
“Tale richiesta – hanno aggiunto i rappresentanti palermitani del Movimento – è fatta non soltanto a causa della condanna a 1 anno di reclusione (in primo grado) per il reato di abuso d’ufficio, ma anche per le evidenti responsabilità che Pollicita ha avuto in questi anni, con riferimento alla gestione dei processi di pseudostabilizzazione del personale comunale, delle procedure di selezione dei dirigenti a tempo determinato e dei rapporti con le società partecipate”.
 
I consiglieri comunali Ugo Forello, Giulia Argiroffi, Concetta Amella, Viviana Lo Monaco e Antonino Randazzo hanno inoltre sottolineato come nel corso della dirigenza di Pollicita a capo del settore delle Partecipate, “il fenomeno del disallineamento dei crediti con le società è passato da 7 milioni a oltre 42 milioni di euro. In questo processo, inoltre, risulterebbe non costituito parte civile il Comune di Palermo. Ciò è incomprensibile e inaccettabile visto che lo stesso Comune è costituito in diversi procedimenti contro altri importanti dirigenti della nostra città”.
 
“Chiediamo al sindaco – hanno concluso i rappresentanti 5 stelle – conto e ragione di questa condotta schizofrenica”.