PALERMO – Il sistema rifiuti dell’isola è sull’orlo del fallimento gestionale ed economico da almeno un decennio ormai, nonostante la fase del commissariamento e i tentativi di riforma. A tal proposito lo scorso 19 gennaio la Regione ha varato un piano per fronteggiare la situazione di crisi finanziaria dei Comuni siciliani nel sistema di gestione integrata dei rifiuti.
La soluzione “interventista” è arrivata dopo una riunione alla quale hanno partecipato l’assessore regionale dell’Energia e dei servizi di pubblica utilità, Pier Carmelo Russo e i dirigenti generali dei dipartimenti regionali delle Autonomie locali e della Funzione pubblica, Luciana Giammanco, dell’Economia, Vincenzo Emanuele e dell’Acqua e dei rifiuti, Ferdinando Dalle Nogare.
L’intervento, che giunge in attuazione dell’articolo 11 della legge finanziaria regionale del 2009, prevede la possibilità per la Regione, in caso di esigenze di ordine pubblico o di particolari situazioni di emergenza, di concedere anticipazioni ai Comuni, nel limite del 30 per cento del Fondo per le autonomie locali. Il rimborso delle somme andrà fatto entro i 3 anni successivi.
Certamente la necessità di un provvedimento del genere è stata dettata dalle recente crisi del settore, caso Palermo in primis, che ha visto il blocco della raccolta da parte degli operatori del settore e il conseguente accumulo dei rifiuti sulle strade. La realtà palermitana si era già presentata in diversi comuni, e questo risultato contrasta a maggior ragione con delle tariffe che pongono l’isola sul podio nazionale. Le modalità di azione per poter accedere al Fondo per le Autonomie Locali sono state spiegate in una lettera, a firma dei 3 dirigenti generali, inviata ai sindaci e alle Autorità d’ambito per la gestione dei rifiuti.
Vengono concessi 3 giorni di tempo affinché gli enti locali provvedano a presentare la richiesta di anticipazione. Il ruolo delle autorità d’ambito sarà particolarmente strategico nel supporto, nell’elaborazione e nella quantificazione della richiesta degli Enti così da dare la possibilità all’amministrazione regionale di provvedere all’elaborazione del piano finanziario di riparto delle somme.
Una soluzione che di fatto servirà certamente a placare lo stato devastante in cui versa il sistema rifiuti dell’isola, ma l’intero comparto ha l’assoluta necessità di una riforma completa, così come denunciato dal ministro Stefania Prestigiacomo e da Aldo Fumagalli di Confindustria. Le questioni prioritarie da affrontare sono la raccolta differenziata, quota 6% tra le più basse d’Italia e il 90% di rifiuti conferiti in discarica contro appena il 10% della Lombardia. La quota siciliana dedicata all’incenerimento per ricavare energia è praticamente nulla, visto che si trova allo 0,6% contro il 39,8% della Lombardia. A fronte di questa realtà il sistema italiano delle discariche, ma quello isolano in particolare vista l’alta percentuale di rifiuti conferiti, non avrà vita lunga, in quanto secondo Aldo Fumagalli, presidente commissione sviluppo Confindustria, il sistema potrà reggere al massimo per altri due anni.