Matricole in crescita, +3,8% Catania in controtendenza

CATANIA – Per il quarto anno consecutivo le matricole delle università italiane crescono ma l’ateneo di Catania registra una direzione inversa.
 
In Italia, secondo i dati del MIur, gli studenti al primo anno sono 11.804 in più del 2016-2017: più 3,8 per cento. Le ultime due sono state le migliori stagioni dell’intero Duemila e nell’ultimo quadriennio, che ha invertito un ciclo di iscrizioni in caduta da dieci anni, sono stati recuperati all’istruzione superiore trentunmila diplomati.
 
Trentacinquemila diplomati in più avviati all’università. I dati ufficiali del ministero dell’Istruzione confermano che per il quarto anno consecutivo crescono i diplomati che si iscrivono all’università. Sono infatti 290.131 i neoiscritti, 6.117 in più rispetto alla stagione precedente (+2,4 per cento).
 
Se l’università di Catania perde in matricole l’1,6%, quella di Messina guadagna +14% delle iscrizioni mentre a Palermo si registra un +1,8 per cento di matricole che hanno deciso di studiare nell’ateneo del capoluogo siciliano.
 
Secondo l’Anagrafe nazionale il totale degli immatricolati (compresi quelli con età superiore ai 19 anni) nelle ultime tre stagioni è cresciuto di quasi 35mila unità: l’8,5 per cento. Se ci si ferma alle matricole vere e proprie (di età non superiore ai 19 anni) la crescita dura da quattro stagioni. Sì, l’università è tornata ad attrarre in maniera stabile dopo il lungo ciclo recessivo. L’incremento maggiore si registra negli atenei del Nord-Est (+6,8 per cento), quindi nel Sud (+3,5 per cento) e nel Nord-Ovest (+2,6 per cento) con una buona tenuta nelle isole (+0,3 per cento). è il Centro Italia che accusa una flessione delle immatricolazioni dell’1,8 per cento.
A fare incetta di iscrizioni è l’università di Ferrara con il 92,6 %, seguita dall’Università Insubria con il 19,5%. 
 
Tra gli studenti che iniziano una prima carriera universitaria, l’88 per cento sceglie un corso di studi di primo livello (laurea triennale) e il 12 per cento un corso a ciclo unico. Le donne, tra gli immatricolati puri, sono sempre la maggioranza: il 55 per cento. Andando a disaggregare per area disciplinare si vede come la “scientifica” con il 35,6 per cento e la “sociale” con il 34,2 per cento si prendano oltre due terzi dei neoiscritti. L’area umanistica è al 19,2 per cento e quella sanitaria al 10,9. Le ragazze di nuova immatricolazione sono nettamente in maggioranza rispetto ai maschi nelle discipline umanistiche (76,8 per cento), in quelle sanitarie (68 per cento) e nelle materie sociali (diritto, politica, economia, statistica). La presenza delle post-diplomate crolla, invece, nell’area scientifica (38,1 per cento).