Diminuiscono le imprese, calano gli occupati e sono sempre meno i prestiti che vengono concessi.
Gli investimenti sono in costante calo dal 2012 con una perdita di 1,5 miliardi di euro.
La fotografia del settore delle costruzioni in Sicilia non è affatto rassicurante.
L’osservatorio economico di Confartigianato Sicilia ha messo nero su bianco tutti i dati di un settore (formato dall’insieme di edilizia, installazione e impianti) che preoccupa ogni giorno di più e che ha spinto i vertici di Confartigianato imprese Sicilia e di Anaepa (Confartigianato edilizia) Sicilia, ad inviare il rapporto all’assessore regionale alle Infrastrutture Marco Falcone, chiedendo un incontro urgente.
Nel dettaglio, al primo trimestre dell’anno in corso, si contano 49.082 imprese del settore delle costruzioni.
Il 42,6%, pari a 20.905 unità, appartengono al comparto artigiano.
Rispetto al primo trimestre 2009 le imprese delle costruzioni sono 5.164 in meno.
Nell’artigianato la perdita ammonta a 5.350 unità. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente le imprese totali del settore mostrano una tenuta registrando una variazione tendenziale prossima a zero.
Va meglio a Ragusa (+2,4%), Palermo (+0,7%) e Siracusa (+0,2%). Peggio ad Agrigento (-1,4%), Enna (-0,8%) e Catania (-0,8%).
Le imprese artigiane, invece, sempre rispetto al primo trimestre dello scorso anno, registrano un calo dell’1,6% (migliore del -2,5% dello scorso anno) perdendo 340 imprese in un anno.
Va meglio a Ragusa (+2,3%) e Trapani (-0,8%). Peggio a Caltanissetta (-3,7%), Agrigento (-3,1%) ed Enna (-3,1%).
Delle imprese artigiane delle Costruzioni nel 2017 il 3,8%, pari a 802, sono gestite da stranieri e l’11,6%, pari a 2.461 unità, sono gestite da under 35.
Nel 2017 gli occupati nel settore sono 77 mila, 7 mila in meno di un anno fa, pari ad un calo dell’8,2%. Rispetto al periodo pre-crisi (2008) nel settore sono 73 mila in meno gli occupati, pari ad un calo del 48,6%. In percentuale, tra il 2016-2017, va meglio a Ragusa (+11,8%), Catania (+9,4%) e Palermo (4,2%).
Situazione ben peggiore a Trapani (-35,8%), Agrigento (-30,4%) e Siracusa (-22,9%). Le pmi sotto 50 addetti rappresentano il 99,8% delle imprese delle Costruzioni dell’Isola e occupano il 91,5% degli addetti nel settore. Mentre le imprese con dipendenti rappresentano il 60,4% di quelle attive nelle costruzioni.
L’artigianato conta sul territorio 33.148 addetti, il 48,3% del numero complessivo di occupati nel settore.
Quattro anni prima (2012) erano 41.685, 8.537 in più. Nel settore il peso degli occupati irregolari sul totale occupazione, pari al 23,3%, è più alto di quello registrato a livello nazionale (16,1%).
I finanziamenti concessi alle imprese delle costruzioni, che ammontano a marzo 2018 a 1,8 miliardi di euro, rappresentano il 10% del credito erogato alle imprese della regione (società non finanziarie e famiglie produttrici) e registrano rispetto allo stesso periodo dello scorso anno una riduzione del 12,2% (-260 milioni di euro).
Calo più intenso rispetto a quelli registrati negli altri macro-settori. Le sofferenze delle imprese del settore pesano sugli impieghi a queste concessi per il 41,5% (>31,9% nazionale) e, a marzo 2017 registrano un incremento del 5,5%, meno accentuato rispetto a quello dello scorso anno (+14%).
Tra le 9 province siciliane si rileva il calo più intenso dei prestiti alle imprese del settore a Enna (- 19,4%), seguita da Catania (-17,5%) e da Ragusa (- 15,3%). La dinamica del credito alle imprese è negativa in tutti e tre i macro-settori: si rileva la variazione negativa più accentuata nelle Costruzioni (-12,2%), seguita dal Manifatturiero (-8,8%) e dai Servizi (-4,7%).
In Sicilia il tasso di occupazione irregolare rilevato per il settore delle Costruzioni nel 2016 – ultimo dato disponibile – è pari al 23,3% superiore di 7,2 punti rispetto al tasso di irregolarità nazionale del 16,1%. Le Costruzioni è, tra i settori non agricoli, quello che registra il peso più elevato degli occupati irregolari sul totale occupazione.
Il valore aggiunto prodotto dal comparto ammonta a 3,7 miliardi di euro e rappresenta il 4,8% del valore aggiunto del totale economia del territorio. In 5 anni è diminuito del 7,6% (-306 milioni di euro). Gli investimenti in Costruzioni ammontano a 7,3 miliardi di euro e sono in costante diminuzione dal 2012 anno in cui ammontavano a 8,8 miliardi (-1,5 miliardi di euro dal 2012 al 2015).
Gli investimenti della P.A. in beni e opere immobiliari dal periodo pre-crisi a oggi risulta in diminuzione del 45%. Le detrazioni relative al sistema casa – per recupero patrimonio edilizio, efficientamento energetico e arredo di immobili ristrutturati – ammontano a 195 milioni di euro, il 4% dell’ammontare totale delle detrazioni. La Sicilia nella classifica nazionale registra, dopo la Campania e la Calabria, l’intensità tra le più basse di utilizzo delle detrazioni per spese di recupero del patrimonio edilizio e interventi per il risparmio energetico.
I volumi di compravendita di immobili residenziali nella regione salgono al IV trimestre 2017 del 3,8% rispetto allo stesso periodo del 2016. Delle 9 province a registrare l’incremento più elevato delle compravendite sono Enna (+26,2%), Siracusa (+13,3%) e Trapani (+11,6%).
"Questi dati testimoniano come il settore delle Costruzioni, negli anni, non ha ricevuto dal governo regionale le giuste attenzioni – dice Francesco Grippaldi, presidente regionale Anaepa -. C’è un calo notevole dell’occupazione. La nostra associazione si muove sempre al fianco delle imprese ma spesso le nostre battaglie si rivelano insufficienti. Le difficoltà ci sono e ci saranno sempre se il nostro governo non decide di fare di più. Ci sono tante proposte ma qualcuno deve adesso assumersi la responsabilità di attuare provvedimenti che diano nuova linfa al nostro settore. L’edilizia va portata avanti. Abbraccia diversi settori con un bacino di artigiani non indifferente".