Credito a cooperative e artigiani, addio a Ircac e Crias: nasce l’Irca

PALERMO – Nasce l’Irca un nuovo soggetto “che sarà più forte patrimonialmente e finanziariamente” e prenderà il posto di Ircac e Crias, i due enti che si occupavano di erogazione di credito alle cooperative e agli artigiani. Una riforma fortemente voluta dall’assessore all’economia e vicpresidente della Regione siciliana, Gaetano Armao che ha spiegato di avere operato in una ottica di “razionalizzazione e concentrazione” delle risorse.
 
Il nuovo istituto, la cui nascita è contenuta nel primo articolo del collegato approvato dall’Assemblea regionale siciliana, potrà dotarsi delle risorse finanziarie costituite dai fondi presso Ircac e Crias, mantenendo la propria destinazione per comparto produttivo. Anche il personale in forza ai due enti transiterà nel nuovo Irca che avrà sede a Palermo. Entro novanta giorni dalla pubblicazione della legge l’assessorato regionale si impegna a formulare e trasmettere alle commissioni di merito dell’Assemblea il regolamento che definirà il funzionamento dell’Irca che sarà redatto da un gruppo di lavoro composto da funzionari e dirigenti.
 
“La bozza dovrebbe essere pronta entro un mese”, dice Armao.
“Si tratta di una scelta di innovazione e modernizzazione della Sicilia”, ha continuato ancora Armao, “non c’è regione europea che abbia tre istituti finanziari che fanno più o meno le stesse cose”. Il terzo è l’Irfis che, al momento, è fuori dai giochi. “Allo stato non è prevista la fusione di Irfis”, spiega ancora l’Assessore.
 
Alla Crias lavorano 73 dipendenti prevalentemente nella sede centrale di Catania mentre altri uffici sono a Palermo, Agrigento e Messina con un costo di 6,1 mln di euro. 55 invece, i dipendenti di Ircac che si trovano nella sede di Palermo con un costo del personale pari a 4,8 mln di euro.
 
Secondo i dati dell’ufficio di Vigilanza, aggiornati al 2016, Crias a fronte di 293 milioni di posizioni di ammortamento in bonis ha 157 milioni di posizioni in ammortamento deteriorate. Diversa la situazione di Ircac che vede 69 milioni in bonis contro i 309 milioni deteriorate.