Ho fatto un sogno: Sicilia prima in Ue

Anche io, nel mio piccolo, ho fatto un sogno: che la nostra Sicilia diventasse, se non la prima, una delle prime regioni d’Europa per Pil, reddito pro capite, occupazione, tasso infrastrutturale, burocrazia funzionante e al servizio dei cittadini, territorio controllato metro per metro dalla Polizia locale, numero dei turisti pari a oltre 100 milioni di pernottamenti, un’accoglienza principesca a tutti quelli che vengono qua, utilizzazione di tutti, ma proprio tutti, i fondi europei e statali, acque marine pulite per il perfetto funzionamento di tutti i depuratori, oasi e parchi naturali al posto delle discariche di rifiuti solidi urbani, investimenti esteri e nazionali.
Qualche giorno fa sono salito sul treno ad alta velocità che mi ha condotto in 55 minuti da Catania a Palermo. Ho viaggiato comodamente e mi sono ricordato di un precedente viaggio, effettuato dieci giorni prima da Catania a Roma, ove un altro treno ad alta velocità mi ha portato in cinque ore attraversando l’incomparabile bellezza del Ponte che unisce Cariddi a Scilla.
 
Avevo bisogno di un provvedimento amministrativo regionale, il mio ufficio ha fatto la richiesta per via digitale, presentando la documentazione che era stata rilevata dal sito e, dopo otto giorni, il provvedimento è arrivato, sempre per via digitale.
Mi sono recato, per ragioni di lavoro, all’Assemblea regionale siciliana, nella quale fervevano i lavori relativamente all’approvazione delle riforme e all’attività ispettiva sul Governo regionale. I 70 deputati-consiglieri hanno programmato di auto-ridursi al numero di cinquanta. Mi dicevano che lavoravano a tempo pieno dalle 8 del lunedì alle 20 del venerdì. Certo, bisogna concedere che il sabato e la domenica essi debbano dar conto ai loro elettori.
Il personale di quell’Assemblea ha ridotto volontariamente i propri emolumenti adeguandoli a quelli delle altre regioni a Statuto speciale, nonché a quelli del Consiglio regionale della Lombardia. Il Consiglio di presidenza ha tagliato i vitalizi agli ex deputati e ha stabilito che la pensione venisse calcolata col metodo contributivo, cioè in base ai contributi versati, sia per essi stessi che per tutti i dipendenti e dirigenti.
Il costo complessivo dell’Ars per l’anno in corso è stato determinato in 80 milioni di euro contro i 154 milioni del 2018.
 
Tempo fa, ho portato amici svizzeri a visitare i parchi ecologici che hanno sostituito le discariche a cielo aperto, ormai non più esistenti, in quanto i rifiuti solidi urbani si sono trasformati in risorse solide urbane.
Esse, infatti, servono come materia prima in appositi energimpianti, uno per provincia, che producono biogas, biocarburante, energia elettrica e tappettino sotto asfalto. Ognuno di essi impiega oltre 100 dipendenti e produce tra i 2 e i 3 milioni di reddito tassabile. Non inquinano.
Gli enormi debiti delle Ato Spa sono stati ripianati e, via via, la Regione li sta pagando. Gli amici svizzeri non si sono meravigliati nel visitare tali parchi ecologici perché, mi hanno detto, che nel loro Paese esistono già dal 2000.
Percorrere le nostre autostrade che chiudono in un unico anello tutta la Sicilia è un piacere perché esse sono ricoperte dall’asfalto insonorizzante, per cui percorrendole non si ode alcun rumore. Vi è anche la magnifica autostrada dal Tirreno al Mediterraneo che in un’ora collega il Nord col Sud della Sicilia.
 
Le nostre città capoluogo sono tra le più belle d’Europa. I servizi sono al massimo livello, i vigili urbani presidiano e controllano il territorio metro per metro, nessuno sfugge alla loro attività altamente professionale. Non vi sono più costruzioni abusive.
Tutti i 390 Comuni dell’Isola si sono digitalizzati, evitando che i cittadini debbano recarsi nei loro uffici. Chi non ha il computer si rivolge ai Caf, che rispondono con immediatezza, consegnando i provvedimenti richiesti quasi in tempo reale.
In tutti i musei, parchi archeologici, parchi montani, parchi marini e riserve vi sono custodi che parlano almeno tre lingue e conoscono la storia e i contenuti degli ambienti da loro vigilati. Con la conseguenza che i turisti sono serviti dall’ingresso all’uscita con grande soddisfazione.
In Sicilia l’agricoltura biologica ha avuto un grandissimo sviluppo, facendo triplicare il Pil settoriale e così i servizi avanzati, l’industria e il commercio.
Il reddito pro capite è schizzato a 40 mila €, il Pil della Sicilia a 120 miliardi, la disoccupazione sotto il 5%.
A questo punto mi sono svegliato. Peccato!