Formazione professionale, Cracolici: “Troppe le lacune nell’Avviso 2”

PALERMO – Conferenza stampa ieri mattina organizzata dal Partito Democratico sulle lacune dell’Avviso 2 della Formazione professionale. Il parlamentare Antonello Cracolici ha spiegato che pur essendo positiva la scelta di procedere con un “avviso a sportello” è stato sbagliato avere permesso ad uno stesso Ente la possibilità di ‘utilizzare’ gli stessi allievi impegnandoli anche in cinque corsi.
 
“L’Avviso prevedeva infatti questa possibilità, almeno nella fase iniziale di accreditamento degli Enti – ha detto Cracolici – che avrebbero poi dovuto indicare in quale corso impegnare un allievo e con chi sostituirlo negli altri corsi”. Cracolici ha aggiunto che “Questa procedura ha finito per determinare un vantaggio per quegli Enti che, utilizzando gli stessi allievi in cinque corsi distinti, hanno proceduto alla prenotazione di finanziamento prima di altri. Per questo motivo chiediamo di ‘distinguere’ fin da ora gli Enti con ‘allievi multipli’ da quelli con ‘un allievo per corso’ per evitare che questi ultimi vengano penalizzati: lanciamo questo allarme adesso, prima che si proceda con i decreti di finanziamento, per evitare che si apra la strada dei ricorsi. Non vorremmo tornare al meccanismo dei bandi che vengono prima pubblicati e poi bloccati da decisioni del Tar e del Cga”.
 
Su questa vicenda Cracolici ha anche presentato una interrogazione all’Ars. Cracolici ha anche lamentato il disservizio del sistema informatico che ha gestito l’Avviso, determinando intoppi e ritardi. “Questo insieme di fattori porterà, probabilmente, molti Enti a richiedere l’accesso agli atti per presentare ricorso: è una strada che bisogna evitare, siamo preoccupati che ancora una volta il settore della Formazione possa andare incontro ad una stagione di incertezze e rinvii”. Intanto gli ingegneri siciliani hanno chiesto la revisioni di alcuni articoli dell’Avviso 20/2018 con un ricorso al Tar. L’avviso in oggetto, finanziato dal Fse, prevede il sostegno alla formazione mettendo a disposizione indennità di partecipazione pari a 600 euro mensili lordi per lo svolgimento di tirocini obbligatori e non obbligatori di durata non superiore a 12 mesi nell’ambito delle professioni ordinistiche, da cui sono esclusi coloro che hanno già conseguito l’abilitazione e l’iscrizione all’ordine professionale. I ricorrenti chiedono l’annullamento delle disposizioni contestate e la sospensione cautelare dei loro effetti, e la riapertura dei termini per la presentazione delle domande relative alla prima finestra temporale, chiusa il 30 giugno scorso.