Lavoratori storici della formazione, avviata trattativa per ricollocazione

PALERMO – Mentre la formazione professionale continua a vacillare in Sicilia nelle sue incertezze, affondano anche i suoi lavoratori storici. Quelli che, secondo la norma regionale 24/76, avrebbero dovuto avere il posto di lavoro salvaguardato e che al contrario da tre anni sono a casa in spregio ad una legge che è figlia della stessa Autonomia siciliana.
 
 
Mentre si consuma questo incredibile paradosso si sta continuano a lavorare per tentare di ridare un senso a quella norma. Da giorni è intavolata una contrattazione tra i sindacati e l’assessorato regionale alla Formazione da dove arrivano buone notizie, o almeno così sembra, per questi lavoratori: “La trattativa sulla tutela dei lavoratori storici della formazione professionale siciliana, per la loro ricollocazione, – affermano i segretari regionali della Flc Cgil, Graziamaria Pistorino, della Cisl Scuola, Francesca Bellia, e della Uil Scuola, Claudio Parasporo – è stata riportata nell’alveo del contratto collettivo nazionale. Diamo atto all’assessore Roberto Lagalla di aver svolto un’importante attività di mediazione tra le più estreme posizioni in campo, che tuttavia hanno ribadito i punti essenziali della nostra proposta. Una proposta che parte dal riconoscimento dei diritti di tutti i lavoratori dell’albo unico regionale in applicazione dell’art. 5 del collegato alla legge finanziaria regionale, pubblicata in gazzetta ufficiale, che ha rappresentato un importante punto fermo”.
 
All’incontro hanno partecipato, in rappresentanza delle parti datoriali, Cenfop, Forma, Assoform e Confap. “Su queste basi, nell’ambito di una trattativa in pieno svolgimento, ma su cui si è d’accordo come struttura portante – concludono Pistorino, Bellia e Parasporo – può edificarsi un confronto costruttivo per definire e sottoscrivere soluzioni condivise tra le organizzazioni sindacali, le associazioni degli enti di formazione e le istituzioni regionali”.
 
Tra gli storici rientrano sicuramente anche i circa 1.700 lavoratori degli oramai defunti Sportelli multifunzionali. Strutture oramai belle e archiviate che avrebbero dovuto supportare i centri per l’impiego ma sui cui risultati aleggiano tanti dubbi. Anche a questa platea tante promesse, un barlume dii speranza per qualche mese con un reimpiego al Ciapi e poi di nuovo il licenziamento. Una rappresentanza siciliana di questi lavoratori e delle categorie della Usb, Lavoratori Liberi ex Sportelli Multifunzionali e Irriducibili della Formazione professionale, è stata in presidio davanti al ministero del Lavoro riuscendo anche ad avere un confronto con il ministro Luigi Di Maio. “Ognuno di noi – ha raccontato Adriana Vitale, ex sportellista tra le più in vista in questa lunghissima vertenza della categoria professionale – ha avuto modo di parlare ed esporre la drammatica vicenda, apportando un contributo importante, senza ripetizioni o accavallamenti inutili e dannosi. Le parole del ministro sono state musica per le nostre orecchie, ha accolto la proposta di un tavolo di concertazione tra il governo nazionale, il governo regionale e le parti, ha anche esposto i suoi intendimenti relativamente all’implementazione dei Cpi per migliorare i servizi di politiche attive. Ha promesso che a breve istituirà il tavolo e la prima volta sarà lui stesso a presiedere per dare un taglio istituzionale”.