Incidenti stradali, aumentano i morti in Sicilia

PALERMO – Lo scorso anno sono stati 208 i morti relativi agli 11.056 incidenti stradali registrati in Sicilia. Il dato relativo alle vittime è in crescita, come nella media nazionale, rispetto alla rilevazione del 2016, e costituisce il 6,1% del totale italiano (3.378). La porzione siciliana degli incidenti vale il 6,3% degli incidenti registrati in tutta Italia (174.933). I dati isolani, riportati nel consueto report Istat dedicato agli “Incidenti stradali” che è stato rilasciato lunedì scorso, sono comunque in decisa riduzione nel lungo periodo (2010-2017), rispettando la tendenza registrata a livello nazionale.
 
 
“Tra il 2010 e il 2017, escludendo le regioni di piccole dimensioni che presentano valori più oscillanti nel tempo, Friuli Venezia Giulia, Calabria, Sicilia e Lombardia – si legge all’interno del rapporto – hanno registrato una riduzione del numero di vittime tra il 39 e il 25%”. Più distanti Veneto, Lazio, Puglia, Sardegna e Piemonte che si sono accontentate di un valore compreso tra il 25 e il 15%; Abruzzo, Toscana, Marche, Emilia Romagna, Campania tra il 15 e il 5%”.
 
Andando in dettaglio, la variazione statistica che determina il numero di morti sulle strade nell’Isola si è contratta del 25,4% tra il 2017 e il 2010, passando da 279 a 208, anche se risulta in lieve crescita rispetto al 2016, quando i morti per incidente stradale erano stati meno di duecento (192). Un dato che ha fatto registrare la crescita dell’8,3% della variazione nei due anni considerati, mentre il tasso di mortalità nel lungo periodo (calcolato su 100 mila abitanti) è passato da 5,6 (2010) a 4,1 (2017), spingendosi al di sotto della media nazionale (5,6) che si è ridotta di poco più di un punto negli ultimi sette anni.


In Sicilia, come nel resto d’Italia, si muore più facilmente sulle strade urbane (109 morti nel 2017, un dato pari a circa la metà del totale), un dato che trova conferma anche nel numero dei feriti che sono stati 12.405, su un totale regionale di 16.457.
Il quadro relativo ai grandi comuni ha registrato la pericolosità di Palermo con 2.169 incidenti e 27 morti, numeri che valgono rispettivamente un quinto e un settimo del totale isolano. Seconda piazza di pericolosità per il centro etneo con 1.170 incidenti e 17 morti. Chiude Messina con 833 incidenti e 5 morti. I tre centri siciliani hanno fatto registrare una netta contrazione del numero dei morti. La città dello Stretto ha ottenuto una riduzione del 68% tra il 2017 e il 2010, ma anche Palermo e Catania hanno visto un segno negativo di un certo spessore che si è spinto fino a circa il 30%.
 
In tutta Italia gli incidenti sono stati in calo, anche se il numero dei morti è tornato a crescere (+95 unità) rispetto all’anno precedente. “Tra i comportamenti errati più frequenti – si legge nel rapporto – vi sono la distrazione alla guida, il mancato rispetto della precedenza e la velocità troppo elevata (nel complesso il 40,8% dei casi). Le violazioni al Codice della Strada più sanzionate risultano l’eccesso di velocità, il mancato utilizzo di dispositivi di sicurezza e l’uso di telefono cellulare alla guida”.


I luoghi dell’aumento del numero di morti sono state le autostrade (comprensive di tangenziali e raccordi autostradali) e le strade extraurbane (296 e 1.615 morti; +8,0% e +4,5% sull’anno precedente). Meno determinante il dato che si è verificato sulle strade urbane (1.467 morti; +0,3%). Nei grandi Comuni, al contrario, si rileva una tendenza opposta, con una diminuzione del 5,8% del numero di vittime nell’abitato.