Lavoro, senza competenze impossibile tenere testa alle nuove sfide del mercato

ROMA – Il tema della sicurezza è fondamentale, anche per quel che concerne l’alternanza scuola-lavoro. In Sicilia, secondo gli ultimi dati pubblicati dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, sono 788 gli studi di professionisti che hanno ospitato studenti nell’anno 2016-2017.
 
 
In totale, in Italia, il numero degli studi che ospita gli allievi è di 17.066, con la Lombardia leader tra tutte le regioni. Sono ben 3.969 gli studi di professionisti che si sono messi a disposizione degli studenti, poi seguono il Veneto (1.699) e il Piemonte (1.516). In quarta posizione troviamo la Toscana con 1.475, seguita da Marche (1.225), Emilia Romagna (1.062) e Lazio (1.026). Al Sud il primato va alla Puglia con 1.355 studi ospitanti, poi, come detto in precedenza abbiamo la Sicilia con 788. Tra le regioni con minor numero di studi che ospitano gli studenti abbiamo la Liguria con 591, Umbria (475), Abruzzo (386), Friuli Venezia-Giulia (377), Calabria (361), Campania (176), Basilicata (1429 e Molise (133).
 
Rispettare gli obblighi di legge su salute e sicurezza sul lavoro è tra i dettami principali enunciati dal Miur, che recentemente ha coordinato, in accordo con Lavoro, Semplificazione e Pa, e raccolto nella Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza, la normativa per accogliere, in sicurezza, ragazzi sul lavoro.
 
Una parte di queste attività è a carico del soggetto ospitante. Il tutto ha inizio con la formazione generale di quattro ore che può essere svolta in modalità e-learning e dunque a distanza.
 
Il ministero attiverà una piattaforma che gli studenti potranno utilizzare, le scuole daranno le credenziali e dopo i moduli verrà rilasciata una certificazione validata dall’Inail per quel che riguarda i contenuti formativi.
 
La formazione generale viene svolta dall’istituto scolastico, mentre la formazione specifica dalla struttura ospitante. Del costo del servizio può farsi carico la scuola, ma il tutto dipende dal tipo di convenzione stipulata tra le parti, che stabilisce le finalità del progetto e le attività da svolgere.
 
La formazione specifica fa riferimento a tre categorie di rischio. Se questo è basso i ragazzi dovranno essere formati per altre quattro ore, se il rischio è medio le ore diventeranno otto e la formazione dovrà svolgersi obbligatoriamente di presenza. Stesso discorso per il rischio alto, ma le ore formative che gli studenti devono effettuare salgono a dodici.
 
Ma svolgere il progetto alternanza scuola-lavoro in studio di professionisti, che sia un commercialista o altro, rientra nella categoria di rischio basso, dunque saranno sufficienti otto ore complessive di formazione su sicurezza e salute.
 
Più alto, ovviamente, è il rischio quando il progetto viene svolto in un cantiere. In questo caso l’istituto scolastico fornirà una copertura assicurativa e verrà firmata una convenzione con l’azienda per pattuire obblighi e impegni tra le due parti.