Cannata (Fi): “Il Governo metta in sicurezza il Ponte di Cassibile”

PALERMO – Il tragico crollo del ponte a Genova ha inevitabilmente provocato attenzione sulla sicurezza delle infrastrutture in Italia. In Sicilia Rossana Cannata, vicepresidente della commissione regionale Antimafia ha presentato una interrogazione proprio per focalizzare l’attenzione sullo stato di salute di ponti e viadotti e in particolare nella provincia di Siracusa. Nell’interrogazione viene citato primo fra tutti il ponte di Cassibile.
 
“Dopo i recenti tragici fatti di Genova – ha detto la Parlamentare – il Governo Regionale si è celermente e diligentemente attivato per effettuare un monitoraggio circa gli interventi di manutenzione dei ponti, delle autostrade e della viabilità secondaria in Sicilia, visto che già giorni fa l’Assessore regionale alle infrastrutture Marco Falcone ha tenuto una preventiva riunione in vista del vertice convocato dal presidente della Regione, Nello Musumeci, il prossimo 31 agosto con i rappresentanti dell’Anas, Cas, della Protezione civile”.
 
Per questo Cannata ha chiesto al Governo regionale, riguardo al ponte di Cassibile, di verificare le condizioni attuali di sicurezza della infrastruttura e quali eventuali iniziative intende intraprendere circa i lavori di consolidamento strutturale. “Sono trascorsi diversi anni dalla sua riapertura parziale e la ‘questione ponte di Cassibile’ ritorna oggi più che mai attuale – ha aggiunto Cannata – Si tratta di un manufatto di ‘importanza storica’ dell’era fascista che fino a qualche anno fa, ovvero prima dell’apertura del tratto di autostrada da Siracusa a Rosolini, rappresentava l’unico collegamento fra il nord ed il sud della provincia. Nei fatti, per moltissime situazioni e realtà, è ancora cosi.
 
La strada statale 115 – conclude Cannata – rappresenta un importante sfogo per i mezzi, sia agricoli sia civili ei cittadini hanno il diritto di poter viaggiare in tranquillità e sicurezza”. In tutta Italia i ponti ‘scaduti’ e da revisionare sono circa diecimila, almeno secondo quanto riferito da Antonio Occhiuzzi, direttore dell’Istituto per le Tecnologie della Costruzione del Cnr.
 
“Gli elementi principali alla base del rischio crollo, secondo i dati, sono i volumi di traffico e l’età dei manufatti – ha detto Occhiuzzi – Quando quest’ultima è superiore a 50 anni e le strutture sono ancora interessate da grossi volumi di traffico, si accende un campanello d’allarme: questi ponti sono diecimila. Purtroppo la normativa che regola le nuove costruzioni, introducendo il grado di sicurezza strutturale, è solo del 2008”.