Catania – Dal PalaNesima al campetto di Picanello tra degrado e abbandono

CATANIA – Nesima, Picanello, San Giovanni Galermo e, in realtà, in tutta la città. Non c’è zona di Catania o quartiere nel quale non sia presente un impianto sportivo degradato, vandalizzato o, in alcuni casi, devastato. Strutture, in alcuni casi avveniristiche e importanti, per le quali il neo assessore allo Sport, Sergio Parisi, promette attenzione. A cominciare dal simbolo dello scempio, il palazzetto di Nesima inaugurato alla fine degli anni Novanta per le Universiadi e poi, negli anni, lasciato in completo stato di abbandono, Tanto da restare, praticamente, una scatola vuota. Resistente, strutturalmente sana, ma vuota.
 
 
È da qui che l’amministrazione guidata da Salvo Pogliese vorrebbe ripartire, come spiega lo stesso Parisi, illustrando le volontà del governo cittadino per quanto riguarda il recupero e la valorizzazione degli impianti cittadini.
 
“Il Palanesima è l’emblema dello scempio assoluto – afferma l’assessore, presidente regionale della federazione di nuoto e vice del Coni – ma abbiamo la possibilità di utilizzare circa sei milioni e mezzo del Patto per Catania per riqualificarlo. Dentro non è rimasto praticamente nulla – aggiunge – ma la struttura è solida e integra”.
 
Prima però, occorrerà metterlo in sicurezza ed evitare che i vandali possano tornare in azione. “Per questo – prosegue il delegato del sindaco Pogliese – ho chiesto ai responsabili del Patto a Roma di poter avere una piccola anticipazione delle somme proprio per metterlo in sicurezza”.
 
Non solo Nesima, però. Parisi prende l’impegno anche per il Campo scuola di Picanello, altro impianto importante per lo sport cittadino, ma in condizioni da non permettere neanche gli allenamenti degli atleti.
 
“Quello è un gioiellino e va rivisto dalla “A” alla “Z” – prosegue Parisi. Su questo posso prendere l’impegno, non so se riuscirò a portarlo a termine, farò di tutto per intercettare le risorse esterne”.
 
L’assessore con delega allo Sport parla anche della volontà di chiedere al vicesindaco, Roberto Bonaccorsi, la possibilità di predisporre un sotto capitolo al bilancio, per comprendere quante risorse entrino dagli impianti sportivi – come il PalaCatania, ad esempio – così da sfruttarle per riqualificare le strutture.
 
“Bisogna capire quanto spendiamo, quanto incassiamo e cosa possiamo spendere di quelle risorse per gli stessi impianti sportivi – dice ancora – anche per dare qualcosa alle società che pagano”. E ancora, i campi di calcio, che a Catania sono numerosi. L’idea è quella di affidare ai privati i più “difficili da gestire”, spiega l’assessore, mantenendone altri pubblici e a tariffe sociali.
 
Infine, il PalaGalermo, altro palazzetto devastato in pochissimi anni e che attendeva importanti finanziamenti provenienti dal bando per le periferie che il governo Conte avrebbe intenzione di cancellare.
 
“L’impianto è stato recuperato quasi in toto – conclude Parisi – anche se manca ancora qualcosa, come ad esempio l’energia elettrica. Purtroppo – conclude – il blocco del bando delle periferie annunciato dal Governo, potrebbe rallentare la riqualificazione”.
 
Sulla questione è intervenuto lo stesso sindaco Pogliese, in occasione della visita del ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e il Consiglio comunale ha votato un ordine del giorno, presentato dal consigliere Enzo Bianco, per spingere il Governo a confermare gli importanti finanziamenti.