Catania – Chiusi due cavalcavia sulla tangenziale ma “non c’è un grave pericolo di crollo”

CATANIA – Cadono calcinacci e i cavalcavia in zona Passo Martino, numerati 18 e 20, sulla tangenziale Ovest di Catania – in direzione Siracusa, all’altezza dei chilometri 22 e 23 – resteranno chiusi per precauzione. È quanto è stato deciso a seguito di una riunione in Prefettura tra i rappresentanti del Comune e della Città metropolitana di Catania, Anas, Irsap e Polizia stradale.
 
“Non possiamo parlare di un grave pericolo crollo, ma è stata segnalata la caduta di alcuni calcinacci e perciò si è ritenuto opportuno un momento di confronto in prefettura”, afferma Enrico Gullotti, vice prefetto vicario.
 
 
La decisione è legata alle criticità evidenziate (criticità strutturali in alcune parti, giunture ampiamente dilatate, parti logore e crepe dovute al tempo trascorso) durante alcuni sopralluoghi, ultimo dei quali pochi giorni fa ad opera degli assessori comunali alla protezione civile, Alessandro Porto, e ai lavori pubblici, Pippo Arcidiacono. La situazione è allarmante, ma secondo quanto riferisce l’assessore Porto, non ci sarebbe pericolo né la viabilità, né per la sicurezza.
 
Con la riunione in Prefettura si è stabilito di chiudere al transito dei mezzi i cavalcavia, con carattere immediato e urgente, e porre teli di schermo nel caso di ulteriori distacchi di calcinacci. In questo periodo sarà effettuato un monitoraggio tecnico della durata di almeno 60 giorni per la verifiche delle complessive condizioni strutturali e capire se ci sia un effettivo ammaloramento delle strutture o se il distacco dei calcinacci sia legato a cause indipendenti.
 
“Un monitoraggio che dovrà essere condotto con l’ausilio di strumentazioni tecnico-scientifiche che richiederanno l’interessamento della Città metropolitana e di altre strutture di elevata specializzazione con la possibilità che vengano coinvolti anche i dipartimenti tecnici dell’Università di Catania”, dice il vicario Gullotti.
 
Soprattutto però, è stato stabilito di chi sono le competenze e dunque anche le responsabilità. Una ovvietà che tanto ovvia non è. “Abbiamo avuto difficoltà a individuare l’ente perché la Città Metropolitana, il quale a suo tempo ha espropriato i terreni su cui poi è stato realizzato il manufatto, riteneva che la manutenzione di una struttura a servizio di limitate attività produttive, non fosse un’attribuzione propria”, spiega il vice prefetto vicario. Ma “dai documenti emerge – continua – che la proprietà permane in capo all’attuale ex Provincia non essendosi perfezionato alcun atto di cessione del manufatto ad altri enti”.
 
“Da questa riunione emerge il fatto che il gioco di squadra paga”, dichiara l’assessore Porto. “Bisogna ringraziare il Prefetto e il suo vice perché hanno voluto questo incontro durante il quale si sono prese delle decisioni importanti anche dal punto di vista della prevenzione, perché la chiusura serve solo a far sì che la Città Metropolitana possa intervenire. Non ci sono pericoli di crollo del viadotto in questo momento”, sottolinea.
 
“Sono cavalcavia che nascono come strade di servizio per i lavori di realizzazione dell’autostrada, poi rimasti in uso – aggiunge -, non hanno un problema strutturale, ma di manutenzione perché nessuno se n’è mai occupato”, conclude.