Turisti stranieri in crescita per la fine dell’anno

ROMA – Il 2018 dovrebbe chiudere con un incremento dei flussi turistici nel nostro Paese e soprattutto, con una crescita ancora più marcata dei visitatori provenienti dall’estero. è quanto emerge dalla nota previsionale dell’Istituto di Ricerca “Demoskopika” che riferisce di oltre due milioni di turisti in più provenienti dall’estero, rispetto all’anno precedente, che dovrebbero generare circa sei milioni di pernottamenti.
 
Più precisamente, si prevedono poco più di 126 milioni di arrivi a cui farebbero seguito ben 426 milioni di presenze, con un periodo medio di permanenza di 3,37 notti per cliente. Un andamento in crescita rispetto all’anno precedente: +2,7% di arrivi e +1,3% di presenze.
 
 
Gli stranieri in arrivo dovrebbero essere 2,2 milioni in più (+3,7%) per quasi sei mln di pernottamenti (+2,7%). Per quel che attiene ad arrivi e presenze, secondo le stime, il 2018 dovrebbe chiudersi con un incremento dell’1,3% dei pernottamenti registrati nelle strutture alberghiere ed extra-alberghiere ufficiali pari a 425,9 mln di presenze a fronte delle 420,6 mln di presenze del 2017.
 
La crescita più sostenuta a livello regionale in termini percentuali, si registra in Basilicata dove l’incremento previsto è pari al 5,69% di arrivi e al 37,1% di presenze, seguita dalla Sardegna (+4,05% di arrivi e +2,67% di presenze) dalla Valle d’Aosta (+3,66% di arrivi, +1,86% di presenze), dalla Lombardia (+3,45% di arrivi, +2,82% di presenze), dalla Liguria (+3,38% di arrivi, +1,63% di presenze (la nota è uscita prima del crollo del ponte di Genova), dal Trentino Alto Adige (+3,25% di arrivi, +1,64% di presenze) e dal Veneto (+3,03% di arrivi, +1,28% di presenze); la Sicilia fa registrare una percentuale dell’1,88% di arrivi e dello 0,63% di presenze.
 
Tra i tanti stranieri che arriveranno in Italia, oltre sette milioni pernotteranno nella nostra regione anche se la maggior parte delle presenze è prevista in Veneto (48,3 milioni di notti), Trentino-Alto Adige (30,3 mln), Toscana (25,5 mln), Lombardia (24,9 mln) e Lazio (21 mln). Sono le cinque destinazioni regionali nelle cui offerte ricettive, in valore assoluto, si concentra circa il 70% dei pernottamenti dei clienti stranieri pari a ben 150 milioni di presenze.
 
Riguardo alla permanenza nelle strutture ricettive, la più alta è prevista nelle Marche (5,30 notti per cliente), in Calabria (4,92 notti per cliente), in Sardegna (4,53 notti per cliente) e in Trentino-Alto Adige (4,26 notti per cliente). Al di sopra della media italiana, pari a 3,37 notti per ogni arrivo, si collocano anche l’Abruzzo (3,86 notti), la Puglia (3,84 notti), la Campania (3,56 notti), il Veneto e l’Emilia-Romagna (3,55 notti), il Friuli-Venezia Giulia (3,45 notti) e infine il Molise (3,38 notti per cliente).
 
In Sicilia la media è di 2,99 notti. Il livello di rilevanza straniera per regione, ossia il peso dei flussi turistici provenienti dall’estero rispetto all’attività turistica complessiva del territorio colloca la Sicilia, dove si registrano 108,84 punti, tra le regioni a “rilevanza media” insieme ad altre realtà come la Sardegna (110,24 punti), la Campania (104,05 punti), la Liguria (102,71 punti), il Piemonte (101,09 punti), la Valle d’Aosta (100,24 punti), l’Umbria (96,98 punti), l’Emilia-Romagna (93,24 punti) e la Puglia (91,06 punti). A primeggiare sono: il Veneto (115,68 punti), il Lazio (112,88 punti), la Lombardia (110,99 punti), il Trentino-Alto Adige (110,24 punti), il Friuli-Venezia Giulia (109,37 punti) e la Toscana (108,92 punti).