Contributi regionali per gli enti teatrali privati

PALERMO – Esattamente come l’anno scorso, sarà di 5 milioni anche per il 2018 la dotazione finanziaria con la quale la Regione Siciliana intenderà sostenere ed incrementare le attività di enti, associazioni, cooperative e fondazioni che abbiano sede legale in Sicilia da almeno 3 anni e che siano operanti nei settori del teatro e della danza. È il cosiddetto FURS (Fondo Unico Regionale per lo Spettacolo), attivo dal 2015 e finora rimpinguato annualmente senza soste con bandi aventi come caratteristica principale il principio dell’automatismo, ovvero contributi a pioggia per tutti, nessuno escluso.
 
 
La fetta più importante del Fondo in questione è destinata agli organismi privati (in tutto più di 3,3 milioni di euro, l’anno scorso erano 2,9), e l’accesso a tali contributi è parzialmente regolato dal bando pubblicato nei giorni scorsi sul sito internet dell’Assessorato al del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, che copre però soltanto le attività teatrali.
 
A parte quei casi in cui la Regione Siciliana stipulerà convenzioni ed erogherà contributi extra bando (pratica che drena dal Fondo 300 mila euro), le somme restanti saranno così suddivise: € 1.342.167 per la produzione teatrale (circa 300 mila euro in più dell’anno scorso); € 738.000 per la circuitazione; quasi € 84.000 per l’Opera dei Pupi; circa € 117.000 per le attività amatoriali e studentesche.
 
La scadenza per presentare le istanze è stata fissata al 14 settembre 2018, data entro la quale la documentazione dovrà pervenire al Protocollo dell’Assessorato regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo (Via Notarbartolo 9). Non farà fede, quindi, il timbro postale.
 
Oltre ad impegnarsi ad apporre il logo Regionale su tutti gli atti ufficiali e promozionali, gli istanti dovranno produrre una lunga e dettagliata documentazione, comprensiva dei bilanci 2017 e dei preventivi 2018, la certificazione antimafia e la dichiarazione di non sussistenza di vincoli di parentela con dipendenti dell’ufficio preposto all’istruttoria. Altri allegati andranno presentati in misura diversa secondo i capitoli di bilancio per cui si richiede il contributo, e tutti i documenti possono essere sin d’ora consultati e scaricati sul sito internet del Dipartimento Turismo e Spettacolo.
 
Quanto al dettaglio dei singoli capitoli, va detto che per la produzione teatrale il fondo si articola in quattro fasce, principalmente in relazione alla storicità e alla dimensione dell’ente. La cosiddetta prima fascia, con contributi che negli anni scorsi sono andati da 30.000 a 80.000 euro, è destinata ad organismi ultradecennali che riescano a documentare lo svolgimento nell’anno solare di 80 giornate di spettacoli e 1.000 giornate contributive. La seconda fascia, invece, che sempre negli anni scorsi ha erogato singoli contributi da 10.000 a 30.000 euro, richiede una storicità di almeno 5 anni, 40 giornate di spettacoli e 500 giornate contributive. La terza fascia, poi, è per strutture con almeno 3 anni di attività e con un volume di produzione di minimo 20 giorni di spettacoli e 200 di giornate contributive (per questa fascia contributi da 7.000 a 20.000 euro). La quarta fascia, infine, è destinata a chi svolge attività nel campo del teatro della diversità.
 
Facendo una riflessione politica, il cambio di Governo non ha portato in questo settore quasi nessun cambiamento. A parte la scelta di destinare una fetta più piccola dell’intero ammontare del fondo FURS in maniera discrezionale (cosa di per sé pregevole), i bandi sono stati emanati in assoluta continuità con quanto fatto in precedenza, compresa l’esclusione (ingiusta) dal fondo delle attività riguardanti la formazione e la promozione teatrale, compresi festival e rassegne.