PALERMO – L’avviso 3 è pronto a ripartire per la sua terza edizione in Sicilia. Scalda i motori il governo regionale con la nomina della Commissione di ammissibilità e valutazione delle proposte progettuali pervenute nelle scorse settimane. Stiamo parlando di “Interventi per l’innalzamento dei livelli di istruzione della popolazione scolastica siciliana”, misura meglio conosciuta con il nome di “Leggo al quadrato”, finanziata attraverso il Piano d’Azione Obiettivi di Servizio Regione Sicilia.
Un Avviso che mette a disposizione all’incirca 15 milioni di euro per le scuole elementari, medie e superiori, da investire per potenziare l’offerta formativa, e di conseguenza le competenze acquisite dai giovani alunni e studenti.
In un’economia competitiva, in grado di generare occupazione e sviluppo, c’è bisogno di nuove generazioni sempre più formate e forti di un patrimonio di conoscenze ed abilità che consenta di affrontare le sfide di un mondo in rapido cambiamento. I fondi messi a disposizione da “Leggo al quadrato 2”, distribuiti variamente sulle diverse province, in base al numero di alunni, puntano ad integrare e rafforzare l’offerta didattica delle scuole con ulteriori attività formative per i giovani in età scolare.
Si andrà quindi dai quasi 4 milioni di Palermo e Catania-Enna, che registrano circa 135 mila alunni per ciascuna provincia, passando da Agrigento, Trapani e Messina, tutti intorno al milione e mezzo di euro per circa 50 mila alunni, al milione di euro destinati a Siracusa, e Ragusa, e ai 900 mila di Caltanissetta, con quasi 32 mila alunni, per un totale generale di quasi 15 milioni.
La misura, promossa dal Dipartimento Istruzione e Formazione Professionale della Regione Siciliana, s’inserisce nell’ambito degli obiettivi comunitari e nazionali che guardano ad una più moderna società della conoscenza, ed è cofinanziata con le risorse del Fondo Sociale Europeo (Fse 2014/2020).
Il bando prevede l’attivazione di progetti formativi di rete, promossi dalle scuole primarie e secondarie di primo grado, nonché il primo biennio di istituti tecnici, professionali e licei artistici, ricadenti nei comuni individuati dalla programmazione ministeriale.
I progetti si dovranno articolare in moduli (ciascuno di una durata di 30, 60 o 100 ore), rivolti in maniera prioritaria alla platea di studenti che presentino rischi di abbandono del percorso educativo o che abbiano manifestato difficoltà nell’acquisizione dei livelli essenziali di apprendimento o nella socializzazione o, infine, che necessitino di ri-orientamento verso altri percorsi formativi. I moduli, che dovranno coinvolgere almeno 20 studenti ciascuno, dovranno riguardare il rafforzamento di base delle competenze relative alla lingua italiana (modulo obbligatorio di base) accanto ad uno o più moduli tematici (educazione fisica e motoria, educazione musicale, educazione civica, arte e creatività, teatro, orientamento, laboratori artigianali, ecc…).
È inoltre facoltativamente possibile prevedere l’attivazione di moduli indirizzati ai genitori degli studenti coinvolti. Saranno considerate ammissibili le spese per le attività formative e di valutazione (esperti e tutor), le attività di gestione (materiali didattici, compensi al personale scolastico, attrezzature, spese di viaggio, ecc…) ed eventuali costi aggiuntivi (mensa ed eventuali figure professionali di supporto). Una quota non superiore al 5% del totale potrà essere destinata all’acquisto di supporti informatici (ad esempio Lim, computer, software didattici).