Palermo – Cimitero dei Rotoli in emergenza costante spazi esauriti e forno crematorio bloccato

PALERMO – In un’Isola in cui i servizi pubblici non sembrano essere in grado di rispondere alle reali esigenze dei cittadini, a volte capita di sentir dire che non ci sia pace nemmeno per i defunti. Una frase amara, che fotografa una situazione di grave disagio con cui spesso sono costretti a confrontarsi coloro i quali, già provati per la perdita di un proprio caro, devono fare i conti anche con una Pubblica amministrazione ancora troppo lontana da standard minimi di efficienza.
 
Lo dimostra ciò che sta avvenendo in questi giorni al cimitero di Santa Maria dei Rotoli, a Palermo, dove sono oltre un centinaio i feretri in attesa di inumazione messi in deposito nella Sala Bonanno e diversi quelli da cremare. Una situazione critica, venutasi a creare a causa della saturazione dei campi, dove non c’è più posto, e i problemi registrati nell’impianto di cremazione, guasto dal 18 agosto scorso.
 
Dopo gli evidenti disagi, però, qualcosa sembra muoversi e a rassicurare – almeno in parte – i cittadini, sono arrivate le parole del responsabile dell’Ufficio Servizi cimiteriali, Fernando Ania, il quale ha assicurato un rapido intervento economico da parte del Comune. “Proprio mercoledì – ha affermato – la somma di 10 mila euro è stata sbloccata con un provvedimento dalla Giunta e quindi in una settimana partiranno i lavori per la riparazione del guasto”.
 
Se dunque per l’impianto di cremazione tutto dovrebbe sbloccarsi da qui a pochi giorni (con lo stop di Palermo l’altro impianto funzionante in Sicilia è quello presente a Messina), rimane l’emergenza per mancanza di sepolture, non certo una novità per un cimitero che accoglie circa 6.000 salme l’anno. La criticità è quindi di carattere strutturale e le soluzioni a lungo termine, almeno per il momento, non sono a portata di mano.
 
“Ogni giorno – ha spiegato il direttore del cimitero, Elio Cosimo De Roberto – riceviamo una ventina di feretri e facciamo circa cinque cremazioni. L’emergenza non è più un fatto straordinario, ma quotidiano. L’unica soluzione è un terzo camposanto, perché non ci sono più spazi”.