Gela: idee chiare per il commissario Rosario Arena

GELA (CL) – Il commissario straordinario nominato dalla Regione dopo la sfiducia all’ex sindaco Domenico Messinese è arrivato ieri in Comune. Il catanese Rosario Arena (breve intervista disponibile sul QdS.it), colonnello della Guardia di Finanza in pensione da tre anni, ha accettato di mettere la propria professionalità a servizio del Municipio gelese. Arena è la sintesi dell’uomo di frontiera, che ha lavorato tanto, ma è ancora giovane e motivato, tanto da volere dare ancora di più.
 
Varcata la soglia del Municipio, dove lavorerà per circa 8 mesi, il commissario ha avuto un incontro propedeutico con il segretario generale Salvatore Pignatello, che gli ha illustrato la situazione generale della città. “La priorità – ha spiegato il commissario – è il problema della nettezza urbana, poi occorre ripristinare lo stato di diritto. Non amo le frizioni e se c’è un dipendente che sa svolgere bene un compito in un ufficio anziché in un altro, perché non accontentarlo e permettere che espanda nell’Ente le sue competenze? Ognuno deve fare quello che sa fare. È chiaro che io ho una formazione militare e quando do una disposizione mi aspetto che venga osservata. Se così non è, allora scattano le reazioni, sempre per fare rispettare le regole”.
 
Dobbiamo ripristinare lo stato di diritto – ha aggiunto – e ognuno deve osservare le regole. Solo così si può salvare un Ente. Io penso che Gela si può salvare. I conti si possono recuperare, non c’è rischio di deflault. Ho già dato un’occhiata: c’è da lavorare ma la situazione non è disperata. È chiaro che si deve rispondere alla Corte dei Conti, secondo le richieste di chiarimenti, ma non c’è nulla di irreparabile”.
 
 
Poi, sui rifiuti: “Quella è senz’altro la priorità. Appena leggerò le carte mi renderò conto di come muovermi: non mi pare ci siano problemi di infiltrazioni mafiose, ma qualora ce ne fossero presenterò una relazione dettagliata e poi sarà la giustizia a fare il suo corso”.
 
“Ciò che voglio fare in questi mesi – ha concluso – è consegnare Gela al prossimo sindaco in una condizione di distensione. Non posso pensare di risolvere tutti i problemi, sarei presuntuoso, ma per fare quello che mi propongo ho bisogno dell’aiuto di tutti, da solo non posso farcela. Non starò a guardare in questi mesi. Dobbiamo collaborare tutti insieme per salvare questa città; anche i giornalisti che rappresentano il filtro per la gente”.
 
“Quando i miei amici hanno saputo che ero stato assegnato qui – ha concluso – hanno storto il naso. Questo non mi piace: vorrei che cambiasse l’immagine di Gela”.