Pippo Compagnone: “Fondi europei: servono strategie comuni e una migliore formazione del personale”

PALERMO – La spesa dei fondi comunitari in Sicilia non cresce per l’assenza di strategie comuni nell’Amministrazione regionale, per mancanza di formazione e organizzazione del personale: sono gli ostacoli individuati dalla Commissione Unione europea dell’Assemblea regionale siciliana. Non solo nodi da sciogliere però, perché la Commissione ha trovato anche le soluzioni. Ne abbiamo discusso con il presidente Pippo Compagnone (Popolari e autonomisti – Idea Sicilia).
 
“Nelle audizioni con gli assessori, i dirigenti generali e le autorità di audit – ha spiegato Compagnone – abbiamo cercato di conoscere lo stato dell’arte dei programmi comunitari. A fronte di una certa massa di denaro messa a bando con i fondi europei, la Sicilia ne spende solo una piccola parte e dovevamo capire il perché. A tutti abbiamo chiesto non solo le criticità, ma anche le possibili soluzioni”.
 
“Le osservazioni – ha aggiunto – sono confluite in una risoluzione, approvata all’unanimità, che segnala i problemi e fornisce spunti per migliorare la spesa. Abbiamo comunicato la nostra decisione al presidente Musumeci e al Dipartimento Programmazione”.
 
Due i maggiori problemi riscontrati, così come spiegato ancora da Compagnone: “Uno è legato al personale: in una regione con 13 mila dipendenti ci sono poche professionalità da impiegare nella programmazione. Molti sono in pensione, la formazione in passato non si è fatta e queste sono le conseguenze. Ne abbiamo discusso con l’assessore Bernadette Grasso”. E poi c’è l’organizzazione: “Abbiamo tanto personale nelle strutture periferiche e Comuni che non hanno figure professionali per partecipare ai bandi europei. Potremmo fare incontrare domanda e offerta, oggi la distanza si può superare con la tecnologia”.
 
 
La Commissione ha anche pensato all’istituzione di un assessorato della Programmazione regionale comunitaria. L’idea è contenuta in un Disegno di legge che nasce dalla risoluzione. “Oggi – ha spiegato Compagnone – manca una figura che si occupa ogni giorno di programmazione europea e del coordinamento degli assessorati che gestiscono fondi comunitari per una strategia omogenea per la Sicilia. Come Commissione stiamo lavorando in tal senso a una proposta di legge”. La bozza prevede anche il rafforzamento dei controlli della spesa, forme di flessibilità per l’utilizzo del personale degli uffici periferici e la mobilità tra i dipartimenti regionali al fine di velocizzare il sistema Europa.
 
“Il nostro ruolo – ha concluso il presidente della Commissione – è anche quello di essere di stimolo alla Programmazione europea e prossimamente ci occuperemo di tutta la fase ascendente. Da gennaio, nelle audizioni inviteremo a partecipare insieme Governo regionale, sindaci, stakeholder e tutti i settori coinvolti nella spesa europea come agricoltura e industria per una strategia comune”.