Costi minimi e agevolazioni per difendersi dal terremoto

CATANIA – Domenica 30 settembre ha avuto luogo, in oltre 300 città italiane, la Prima Giornata nazionale per la Prevenzione Sismica, promossa da Fondazione Inarcassa e dai Consigli nazionali degli Ingegneri e degli Architetti, con il supporto scientifico e organizzativo di numerose istituzioni. Anche Catania e il suo territorio hanno aderito grazie all’impegno degli Ordini provinciali delle due categorie professionali. Ben dodici le “Piazze della Prevenzione Sismica” attivate nel capoluogo etneo e nei Comuni di Acireale, Adrano, Bronte, Caltagirone, Giarre, Paternò, Piedimonte Etneo, Riposto, nei parchi commerciali Centro Sicilia (Misterbianco) e I Portali (S. Giovanni La Punta).
 
Il presidente dell’Ordine etneo degli Ingegneri Giuseppe Platania ci racconta l’elevato valore sociale dell’iniziativa.
“Più di 150 ingegneri e architetti del nostro territorio si sono messi a disposizione per spiegare ai cittadini in modo chiaro il rischio sismico,
le variabili che incidono sulla sicurezza di un edificio e le agevolazioni finanziarie statali oggi disponibili per intervenire sulle proprie abitazioni a spese quasi zero. Nell’occasione è stato promosso anche il programma di “prevenzione attiva” che prevede per tutto il mese di novembre visite tecniche informative”.
 
Come si può adeguare un edificio per renderlo antisismico?
“Ogni edificio ha una sua storia che lo rende diverso da altri e ne determina la “qualità del costruito”. I fattori sono molteplici: 1) se è stato progettato e costruito in regime normativo di sismicità o meno. Vale la pena ricordare che la quasi totalità del patrimonio edilizio esistente di Catania è stato edificato prima della fine del 1981, cioè prima dell’entrata in vigore della normativa antisismica; 2) il sistema costruttivo di fabbrica: muratura, cemento armato, acciaio, legno, ovvero strutture miste; 3) epoca di costruzione e stato di conservazione; 4) tipologia edilizia: semplificando molto, edifici unifamiliari o plurifamiliari a torre o in linea. In generale, tutti gli edifici possono essere trattati, salvo a verificare la convenienza economica a demolirli e ricostruirli”.
 
Quali sono le agevolazioni a cui i cittadini possono a attingere?
“Il provvedimento legislativo Sismabonus consente di detrarre le spese sostenute per lavori di miglioramento e adeguamento sismico degli edifici situati nelle zone a rischio sismico. La Legge di Bilancio 2017 ha esteso l’arco temporale al 31 dicembre 2021 e introdotto un sistema che quantifica il rischio sismico e i vantaggi ottenuti nell’esecuzione degli interventi. Il beneficio fiscale è dilazionato in 5 rate annuali di pari importo e il tetto massimo di spesa è di 96mila euro per ciascuna unità immobiliare. Le aliquote variano dal 50% all’85% in base al livello di sicurezza raggiunto. La Manovra 2018 ha incluso anche l’edilizia residenziale pubblica. Inoltre, la normativa prevede la possibilità di cessione del credito da parte del beneficiario alle imprese esecutrici o a soggetti privati, con esclusione di istituti di credito e intermediari finanziari”.