Palermo – Allarme sul Reddito d’inclusione sociale, l’Amministrazione getta acqua sul fuoco

PALERMO – “Non vi è alcun rischio di annullamento dei benefici del Reddito di inclusione sociale, né di restituzione delle somme percepite”. Lo ha precisato l’assessore comunale alla Cittadinanza solidale Giuseppe Mattina, intervenuto sulla vicenda per fare chiarezza dopo le preoccupazioni manifestate nei giorni scorsi.
 
Il riferimento è in particolare a quanto detto dal consigliere comunale Paolo Caracausi e quello della Terza circoscrizione, Giuseppe Quartararo (entrambi in quota Idv), i quali hanno denunciato il rischio, per decine di beneficiari, di “perdere i soldi e di dover restituire quelli ricevuti per un disguido burocratico”, soprattutto per disservizi legati ai colloqui.
 
Stando a quanto riferito dal Comune, proprio in merito alle denunce dei rappresentanti Idv, i Servizi sociali stanno “lavorando a pieno ritmo” per il Rei, tanto che a oggi sono stati incontrati 7.161 nuclei familiari per la progettazione sociale, “molti dei quali sono stai ricevuti più volte anche per le verifiche relative ai loro progetti”. In totale sono stati già svolti e programmati, fino alle fine di novembre, oltre 42.000 appuntamenti. “Su questo grande numero totale – hanno aggiunto dagli uffici dell’Ente – sono meno di una ventina (cioè lo 0,04%) sono quelli saltati per un difetto di comunicazione”.
 
Come spiegato in una nota del Comune, per affrontare al meglio il notevole flusso di utenti, gli uffici hanno predisposto un sistema di prenotazione degli appuntamenti on-line, che in un primo tempo prevedeva che i cittadini fossero prenotati per un colloquio con il Servizio sociale già dal momento della presentazione della domanda per i Rei. Poiché però si è verificato che spesso i colloqui avvenivano prima dell’effettiva analisi delle pratiche da parte dell’Inps, suscitando delle false aspettative negli utenti oltre a un sovraccarico dei Servizi sociali, da marzo il Municipio ha cambiato il proprio sistema di prenotazione degli appuntamenti, presi soltanto dopo che l’Istituto di previdenza ha valutato ed eventualmente approvato la pratica di richiesta del Rei.
 
Nonostante il cambio di sistema e le relative comunicazioni, però, negli ultimi giorni si sono presentati negli uffici alcuni beneficiari Rei convinti che la loro iniziale prenotazione fosse valida. Da qui i problemi denunciati da Caracausi e Quartararo e per cui “gli uffici stanno verificando la possibilità di inserire nuovamente questi utenti nella lista degli appuntamenti, anche in considerazione del fatto che molti nuclei familiari non si presentano alle date concordate”.
 
“In ogni caso – ha evidenziato Mattina – i beneficiari Rei che non aderiscono alla progettazione sociale non sono tenuti alla restituzione di quanto percepito. Al contrario, purtroppo molti beneficiari o non hanno mai prenotato alcun appuntamento oppure si presentano direttamente presso gli uffici soltanto dopo aver percepito alcune mensilità del Rei, senza tenere conto del fatto che gli appuntamenti vengono prenotati con un anticipo che varia, da circoscrizione a circoscrizione, fra due e tre mesi”.