Refezione scolastica e tempo pieno, un privilegio per pochi

PALERMO – “Una mensa accessibile a tutti con un servizio di qualità e uno spazio adeguato, svolge un compito cruciale nella lotta alla povertà, oltre a garantire la possibilità di attivazione del tempo pieno, combattendo efficacemente la dispersione scolastica. Per questo, riconoscere il servizio di refezione scolastica come un servizio pubblico essenziale deve essere una priorità”. Sono le parole di Raffaella Milano, direttrice dei Programmi Italia Europa di Save the children.
 
A questo proposito c’è da sottolineare come la nostra regione sia la prima tra nove realtà, al Meridione, che registrano il più alto numero di alunni che non usufruiscono della refezione scolastica. A riferirlo è il più recente rapporto di “Save the children”.
 
La quota, in Sicilia, si attesta purtroppo all’81,05%, seguita da Molise (80,29%), Puglia (74,11%), Campania (66,64%), Calabria (63,78%), Abruzzo (60,81%) e Sardegna (51,96%). In cinque tra queste regioni c’è anche la più alta percentuale di classi senza tempo pieno: (Molise 94,27%, Sicilia 91,84%, Campania 84,90%, Abruzzo 83,92%, Puglia 82,92%), superando ampiamente il dato nazionale già critico, secondo il quale oltre il 66% di classi primarie risulta senza il tempo pieno. Proprio in cinque di queste realtà: Sardegna (21,2%), Sicilia (20,9%), Campania (19,1%), Puglia (18,6%) e Calabria (16,3%), l’ente che difende i diritti dei minori, rileva i maggiori tassi di dispersione scolastica del nostro Paese.
 
Analizzando la situazione a livello provinciale all’interno del panorama nazionale, notiamo come, sempre secondo l’indagine di Save the children, il servizio di refezione scolastica non si presenti omogeneo ed uniforme: 13 sono i comuni che offrono il servizio a più del 95% degli alunni (tra questi Milano, Prato, Bologna, Cagliari, Forlì, Monza e Bolzano alla totalità o quasi degli alunni), altri 15 garantiscono l’accesso alla mensa a meno del 40% degli alunni frequentanti le scuole primarie.
 
Cinque comuni, tra i quali tre siciliani, offrono il servizio mensa a meno del 10% degli alunni: Siracusa (0,88%), Palermo (2,60%), Catania (6%) Foggia (8% (dal capoluogo pugliese riferiscono comunque che i pasti aumenteranno) e Taranto (11%). Questi i dati di “Save the Childern” che mostrano come la nostra regione in questo ambito sia purtroppo indietro rispetto a parte dell’Italia.