A che punto è la spesa con il fondo Feasr e il Piano di sviluppo rurale 2014-2020?
“L’assessorato, nonostante le difficoltà riscontrata sul personale e sull’informatizzazione, sta dimostrando una grande capacità di spesa dei fondi comunitari. A giugno, in occasione del Comitato di sorveglianza, abbiamo ricevuto apprezzamento da parte della Commissione europea sui progressi compiuti e il livello di spesa raggiunto, la Sicilia, infatti, si è attestata tra le prime regioni di Italia. La media della spesa del Psr in Europa è del 28%, in Italia del 18%, mentre in Sicilia è del 21%, percentuale che oggi si attesta al 23%. La dotazione del Psr Sicilia per il 2014/2020 originariamente era di 2.212.747.107,44 euro, ma a seguito di rimodulazione effettuata nel 2017 per trasferimento di solidarietà a favore delle Regioni colpite da eventi sismici verificatesi a partire dall’agosto 2016, la dotazione finanziaria complessiva del Psr è scesa a 2.184.171.900,83 euro. Dal 30 settembre 2018 sono stati emessi circa cinquanta bandi per un totale di 1 miliardo e 334 milioni di euro e 504 milioni di spesa certificata”.
Quali sono i bandi in corso?
“Avrete sicuramente notato la grande accelerazione sulle graduatorie: ne abbiamo pubblicate di importantissime attese da anni. Per dirne una, quella provvisoria che destina con la sottomisura 6.1, complessivamente 235 milioni di euro, per l’avviamento di nuove imprese condotte da giovani agricoltori”.
Come si fa a spingere i giovani a creare imprese agricole?
“Con 40 miliardi di euro vogliamo insediare mille giovani: 160 milioni, con la sottomisura 4.1, sono destinati a interventi nelle aziende agricole; 25 milioni, con la sottomisura 6.4 A, sono destinati alla creazione e lo sviluppo di attività extra agricole; 10 milioni, con la sottomisura 8.1, sono destinati alla forestazione e all’imboschimento”.
Quali sono gli altri bandi attualmente attivi per il rilancio dell’agricoltura?
“È appena scaduta la fase di presentazione delle istanze di un bando di 8.454.313,00 euro per la promozione dei vini siciliani sui mercati dei Paesi terzi. Contiamo di stipulare i contratti entro il 28 febbraio 2019. Il 30 novembre 2018 scade il bando per la creazione e lo sviluppo di filiere corte e mercati locali, con dotazione finanziaria di 1.210.000,00 euro. Il 20 dicembre 2018 scade il bando per gli agriturismi: 25 milioni di euro che si sommano ad altri 25 messi della misura 6.4 A del Psr per la quale abbiamo approvato la graduatoria provvisoria. Il 22 gennaio 2019 scade il bando per l’innovazione agricola: esso ha una dotazione finanziaria pari a 25 milioni di euro. Il 24 gennaio 2019 scade il bando destinato a Enti locali, Enti pubblici, Ong e organizzazioni operanti nel settore turistico, per innalzare l’attrattività delle aree rurali”.
Quali i bandi attivi per il comparto Pesca, invece?
“Sono attualmente attivi sette bandi con scadenza il 20 dicembre per un totale di 11.503.050 euro: 1.30 Pescaturismo e ittiturismo per un totale di 836.000 euro; 1.32 Salute e Sicurezza dei pescatori per un totale di 1.587.470 euro; 1.38 Reti e Attrezzature per limitare l’impatto pesca e ambiente marino per un totale di 2.513.200 euro; 1.40 Rimozione dei Rifiuti marini per un totale di 1.800.000 euro; 1.41 Ammodernamento ed Efficienza energetica pescherecci per un totale di 1.899.834 euro; 1.42 Armatori e Proprietari per un totale di 1.899.834 euro; 1.42 Valore aggiunto, Commercializzazione, Trasformazione e Vendita diretta per un totale di 2.466.546 euro; 5.68 Commercializzazione Prodotti ittici per un totale di 400.000 euro. Altri 16 milioni di euro di risorse comunitarie saranno assegnate a gruppi di azione locale per lo sviluppo e l’incremento dell’attività di pesca”.
Cosa occorre fare per dare identità al prodotto siciliano?
“Qualità sicura Sicilia vuole essere un marchio ombrello cui potranno accedere tutte le produzioni regionali di qualità dove è riconoscibile un valore aggiunto. Il marchio è già stato approvato dall’Unione europea e sono già stati definiti e condivisi con le relative filiere i disciplinari di produzione per la pasta e la carne. Altri disciplinari sono in corso di definizione. Vogliamo includere tutti quei prodotti di qualità che per varie ragioni, per esempio territoriali, non possono fregiarsi di un marchio di tipicità geografica, dal settore della zootecnia a quello agricolo. Siamo certi che il consumatore dinanzi al prodotto orfano rispetto al prodotto garantito dalla Regione siciliana si orienterà verso quest’ultimo e sarà disposto a pagarne il giusto prezzo. Ai nostri produttori continuiamo a chiedere uno sforzo sulla qualità, perché le sfide, in un mercato globale, si vincono solo attraverso un prodotto che può caratterizzarsi per un valore aggiunto che deriva da una identità certa e una qualità garantita”.
A che punto è la riforma dei Consorzi di bonifica?
“Ci stiamo lavorando. Miriamo a modificare ulteriormente la riforma precedente per costituire un organo che sia più funzionale, più vicino alle richieste degli agricoltori, con dei canoni irrigui sostenibili e la fornitura di un servizio più adeguato. La riforma prevede anche l’inserimento nei Consigli di amministrazione degli stessi agricoltori, che si dovranno fare portatori dei loro interessi”.
Cosa state facendo a sostegno dei Flag, gruppi di azione locale per la pesca?
“L’obiettivo, in linea con le Strategia di sviluppo locale del Fondo europeo per gli Affari marittimi e la Pesca (Feamp), è quello di creare occupazione, attrarre i giovani e promuovere l’innovazione in tutte le fasi della filiera dei prodotti della pesca e dell’acquacultura e ancora sostenere la diversificazione, all’interno e all’esterno della pesca commerciale, l’apprendimento permanente e la creazione di posti di lavoro nelle zone di pesca nonché rafforzare il ruolo delle comunità di pescatori nello sviluppo locale e nelle attività marittime.
Per l’acquacultura state assegnando 7 milioni di risorse Feamp. Con quale obiettivo?
“Vogliamo costruire opportunità per le imprese rurali che vorranno avviare un allevamento di pesce nelle aree interne, che rappresentano potenziali siti per insediare start-up e sviluppare un’economia legata anche agli aspetti turistici. L’assessorato ricerca partner pubblici e privati, specializzati nei settori della ricerca, dell’amministrazione e gestione del territorio delle produzioni ittiche allevate. In particolare, si vuole realizzare un centro ittiogenico regionale per le acque interne, ma anche potenziare i sistemi di ingrasso nelle aziende agricole che coniughino esigenze produttive e benessere animale, sostenibilità ambientale e valore quantitativo della produzione”.
Quali sono i punti salienti della proposta di legge del Governo sulla pesca?
“Al momento il Disegno di legge, approvato dalla Giunta su proposta del nostro assessorato, si trova in Commissione di merito all’Ars per l’iter di approvazione parlamentare. Tra i nostri obiettivi vi è la tutela della pesca mediterranea e la valorizzazione dei prodotti tipici siciliani, promuovendo le nostre tradizioni culturali e preservando il patrimonio dei borghi marinari e delle tonnare”.
Quali battaglie si fregia di aver fatto per dare voce ai pescatori siciliani nel dibattito nazionale ed europeo?
“Sono orgoglioso di avere fatto tanto per la rimodulazione delle quote tonno permesse. Addirittura vorrei inserire questo tipo di pesca nei circuiti turistici”.