Ponte sullo Stretto per competere con i sistemi logistici Nordeuropei

MESSINA – “È l’ultima speranza per lo sviluppo del nostro territorio, soprattutto se viene inquadrato come snodo indispensabile per configurare la Sicilia quale piattaforma logistica principale del Mediterraneo”.

Giuseppe Falzea, presidente dell’Ordine degli Architetti della provincia di Messina, pronto a firmare la petizione (clicca qui) lanciata dal Quotidiano di Sicilia su change.org, ritiene che il Sud del paese possa riprendere a camminare verso la modernità, solo superando il gap infrastrutturale che lo caratterizza e ciò può avvenire solo attraverso un impegno concreto della politica.
“La vera posta in gioco è legata alla possibilità del nostro sistema logistico di competere con quelli nordeuropei, come il porto di Rotterdam, che grazie ai 13 milioni di Teus movimentati dà lavoro a circa 90.000 persone e incassa circa 23 miliardi di euro. Anche intercettare meno della metà di questo flusso, rappresenterebbe, per noi un introito Iva per più di 2 miliardi l’anno che ci consentirebbe di pagare il Ponte e le opere accessorie in poco più di tre anni”.

Per Falzea l’opera è un tassello irrinunciabile per una programmazione generale della rete infrastrutturale strategica. “Senza un sistema di collegamenti idonei con il bacino del Mediterraneo e con l’Europa – ed il ponte sullo Stretto ne costituisce un tassello imprescindibile – la città Metropolitana di Messina non potrà mai uscire dal profondo stato di declino che la caratterizza ormai da troppi anni”.
 
Per Falzea tecnicamente il ponte è fattibile, “tutti gli aspetti di criticità, – dice – sono stati affrontati e risolti nel progetto definitivo elaborato dal contraente generale (Eurolink), ci auguriamo che il Governo attuale possa rivedere le posizioni di quello precedente che nel Def 2017 ne ha decretato lo stop”.