Lo “spettro” dell’integrazione. Il 2 aprile il mondo si tinge di blu

GELA (CL) – “È bello ogni tanto sentirsi meno soli – afferma Simon – sapere che qualcuno si prende cura di me”.
 
Simon è un bambino gelese di soli sette anni, affetto dal disturbo dello spettro autistico. Fa quindi parte di quel mondo spesso erroneamente considerato ‘a parte’, e non parte del nostro. Combattere questa concezione è l’obiettivo principale della giornata mondiale per la consapevolezza e la sensibilizzazione sull’Autismo, conosciuta con il nome di Blue Day, che ricorre il 2 Aprile.
 
Spesso la vita per i bambini autistici non è molto facile, soprattutto nell’ambiente scolastico, dove le loro difficoltà sono trascurate e aggravate dal modo in cui vengono trattati dai loro compagni. Molte volte per i bambini come Simon, andare a scuola o provare ad integrarsi in un qualsiasi contesto sociale, significa ricevere occhiatacce, subire prese in giro o, nei casi più estremi, essere vittima di bullismo.
 
Proprio per questo motivo, le associazioni presenti nel territorio gelese si propongono di portare avanti iniziative mirate alla sensibilizzazione dei più piccoli, nelle cui mani è riposta la speranza per il nostro futuro, ma anche degli adulti che spesso sono i primi a mostrare indifferenza, o addirittura disprezzo nei confronti di queste persone speciali.
 
Molti tendono infatti a nascondere ancora oggi questa realtà per paura del giudizio altrui e, per questo motivo, molte famiglie si convincono che nascondere i propri figli sia una soluzione al problema. La realtà è che così facendo stanno soltanto negando loro l’aiuto necessario a migliorare le loro condizioni di vita.
 
Per anni Gela, ha vissuto nell’ignoranza, e l’autismo è stato considerato un taboo, ma dal 2013 associazioni attive nel territorio, quali ‘Oltre il muro’ e ‘Il labirinto di carta’ si occupano attivamente dell’integrazione dei bambini nell’ambiente sociale e scolastico, promuovendo incontri formativi finalizzati a combattere i pregiudizi ed educare la popolazione al tema della diversità.
 
Per questo il 2 aprile, le mani degli studenti di tutte le scuole (primarie o secondarie), le vetrine di tutti i negozi e le strade del centro si tingono di blu, per trasmettere un messaggio di unione.
 
Il Blue Day è soltanto un esempio delle numerose attività che le associazioni, portano avanti durante tutto l’anno, grazie ai volontari giovani e appassionati che con le loro azioni apportano grandi migliorie alla società. Una di queste iniziative è il progetto di alternanza scuola-lavoro che ci ha permesso, durante l’anno scolastico 2016-2017, di entrare a far parte della quotidianità di quei bimbi ‘speciali’ che hanno cambiato il nostro modo di percepire la realtà e di approcciarci alla ‘diversità’.
 
È dunque possibile vivere in un mondo in cui nessuno si senta solo e l’esperienza di Simon (e di tanti altri bambini) ne è la prova.
 
Asia Drago, Eleonora Pontivenga
V AL Liceo Scientifico e Linguistico E. Vittorini di Gela