In un Paese agli ultimi posti in Europa per capacità di costruire infrastrutture nei tempi previsti e senza aggravi di costi, la realizzazione del palazzo della Regione Lombardia costituisce un record, perché realizzato nel triennio 2007, 2008 e 2009.
L’ente regionale, che è stato capace di tale record si chiama Infrastrutture Lombarde Spa, affidato a un ingegnere, Antonio Rognoni, al quale sono stati dati 1,3 mld di euro e carta bianca per realizzare il palazzo e cinque ospedali. Rognoni come Bertolaso.
La Regione Lombardia ha solo altre tre partecipazioni societarie: Lombardia Informatica, Finlombarda e Cestec, ente per la consulenza aziendale. Le quote delle tre partecipate non sono cedibili e sono controllate al cento per cento. Ma, contrariamente alle regioni meridionali, queste tre partecipate funzionano, ottimizzano i conti senza perdite, anche se con utili minimi, ma realizzano opere e strutture organizzative.
I vertici sono snellissimi, sia sotto il profilo amministrativo che sotto quello tecnico e poggiano sulla responsabilità affidata a un’ottantina di tecnici (ingegneri, architetti, geometri e uomini di finanza) coordinati da solo sei responsabili di settore.
Non crediamo che la Regione lombarda sia amministrata da marziani, bensì da uomini politici responsabili che scelgono amministrativi e tecnici capaci. I 39 piani della nuova sede della Regione Lombardia sono l’esempio di una civiltà e di una capacità di gestire la Cosa pubblica che la Regione siciliana si sogna.
è infatti da più di 30 anni che si sente parlare di concentrare tutti gli uffici in una cittadella, ma nessuno ha mai messo mano con concretezza a questo progetto, con la conseguenza che si sprecano milioni e milioni di euro di affitti, con una dispersione di energie umane e tecniche enorme e con risultati risibili e deludenti.
I siciliani, che lavorano e producono ricchezza, non si sentono inferiori a nessuno. Quando assistono all’inconcludenza, al clientelismo e all’inefficienza di una classe politica e burocratica che non è capace di realizzare un sistema organizzativo efficiente, di tipo europeo, dovrebbero deprimersi. Ma l’ottimismo ci salva e ci spinge a costruire una Regione siciliana non inferiore a quella lombarda, come potete rilevare in ultima pagina.