ENNA – Paura dei crolli, specie nei centri storici, le zone più antiche delle città e, molto spesso, anche quelle maggiormente abbandonate. Una situazione in cui si rispecchia anche il capoluogo ennese, visto che nel centro cittadino di zone abbandonate ce ne sono parecchie, con la gente che ha preferito cercar fortuna in qualche altra città o andare ad abitare a Enna bassa, in case nuove e più sicure.
La tragedia di Favara ha sicuramente creato panico, paure e inquietudine nella popolazione, facendo tornare alla ribalta il problema della scarsa manutenzione degli edifici (pubblici e privati) in cui si vive ogni giorno. Le istituzioni, in questo contesto non certo facile, hanno il dovere di cercare di dare tranquillità alla popolazione. Anche se, vista la situazione, questa non è certamente un’impresa facile, in particolare in una città orograficamente difficile come Enna, dove le pendici hanno un equilibrio instabile e in cui i tanti saliscendi mettono a dura prova la stabilità delle case. Qui, la paura di crolli è maggiore e quasi reale.
Da anni si assiste al crollo di muri, di cadute di massi dalle pendici, di case fatiscenti che pare debbano cedere da un momento all’altro. Episodi che fino a ora, per fortuna, non hanno provocato morti, anche perché la situazione, come ha detto lo stesso sindaco del capoluogo, Rino Agnello: “È sotto controllo”. In questa partita, i privati giocano comunque il ruolo principale, visto che devono essere loro a segnalare situazioni di pericolo nelle abitazioni per far intervenire i Vigili del fuoco o la Protezione civile.
L’ingegnere Giuseppe Sberna, responsabile comunale del settore, sottolinea come per l’edilizia pubblica sia il Comune a doversi interessare, ma per le abitazioni private devono essere i proprietari a segnalare i vari inconvenienti.
“L’ultimo intervento, ancora in atto – sottolinea Sberna – lo stiamo effettuando in via Corona, dove un’abitazione privata, di cui non si riesce a trovare il proprietario, è sicuramente pericolosa. In via Vittorio Emanuele, nella strada che collega il corso Sicilia con il centro storico, ci sono delle case fatiscenti, di cui una è già crollata, mentre altre sono state puntellate”.
Il Comune, insomma, non resta con le mani in mano.
Alloggi popolari: avviare un monitoraggio dettagliato
ENNA – Per il Sunia provinciale (Sindacato unitario nazionale inquilini e assegnatari), che si è espresso attraverso il suo rappresentante locale, Luigi Scavuzzo, esistono condizioni di pericolo sia nel capoluogo che in provincia. Per questo, è stato chiesto l’intervento immediato, oltre che del sindaco di Enna, Rino Agnello, anche del presidente della Provincia, Giuseppe Monaco. L’obiettivo, secondo Scavuzzo, è eliminare situazioni che possano diventare pericolose. Tra le costruzioni a rischio, secondo il Sunia, vi sono le case popolari del quadrivio Sant’Anna e altre nella zona di San Pietro. Segnalate anche le casette di Pergusa, realizzate nel periodo fascista. Sarebbe comunque opportuno effettuare un monitoraggio completo su tutto il territorio, in modo da avere un quadro dettagliato della situazione. Per il territorio provinciale Piazza Armerina e Centuripe sono i Comuni in cui ci sono maggiori pericoli su alcuni alloggi.