Piano qualità dell’aria. Troppo ritardo accumulato

PALERMO – La responsabilità politica dell’attuale stato dell’aria isolana non può non passare dalla responsabilità degli enti locali, ma ha senza dubbio riferimento nelle linee guida regionali che avrebbero dovuto obbligare i comuni a rispettare determinate regole.
Il neo assessore Roberto Di Mauro ha difeso nei giorni scorsi l’operato dei tre governi Lombardo in materia di qualità dell’aria, soprattutto come capacità di provare a recuperare tempo prezioso visto il clamoroso ritardo accumulato in anni di assoluto disinteresse. Sono due in particolare i provvedimenti su cui il neo assessore al Territorio e Ambiente sta puntando e riguardano la riorganizzazione della rete di monitoraggio e l’adozione dei Piani d’azione ed intanto è già stata avviata la procedura di Valutazione ambientale strategica (Vas). La necessità di agire in fretta sul traffico automobilistico è perfettamente coerente con le problematiche che derivano per l’isola dall’avere un parco automobilistico vecchio e una percentuale di automobili molto alta per numero di abitanti.
Gli ultimi dati Istat pongono l’isola tra le prime 10 regioni italiane per numero di autovetture, 605 ogni 1.000 abitanti, in leggera crescita rispetto la media italica che è a quota 603. In termini di emissioni complessive di C02, secondo l’ultimo rapporto 2009 sulle emissioni regionali redatto dall’Enea, l’isola è tra le cinque maggiori responsabili d’Italia raggiungendo quota il 7,2%, e di questa quota i trasporti arrivano al 28% pari a 8.921 kt di CO2. Il settore resta il maggiore responsabile dell’inquinamento dopo quello energetico in Sicilia, che continua a produrre energia da pet-coke e olio combustibile come le centrali di Gela e Milazzo.